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Maxioperazione dei Nas a Bologna, riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie in tre attività di ristorazione

(Sesto Potere) – Bologna – 12 giugno 2025 – Il personale del NAS di Bologna nelle ultime settimane ha intensificato una attività di controllo nel comparto della produzione e somministrazione delle specialità tipiche felsinee. Le ispezioni hanno sostanzialmente dato risultati positivi in quanto molti dei controlli non hanno evidenziato gravi criticità diffuse e solo in alcuni casi sono state contestate delle violazioni legate alle precarie condizioni igieniche degli ambienti di lavorazione ed alla produzione e conservazione degli alimenti.

I casi più gravi riguardano tre distinte attività, una di produzione e due di ristorazione.

Presso un noto impianto di produzione salumi e mortadelle del bolognese venivano ravvisate molteplici importanti problematiche tra le quali la consuetudine di stoccare sia budelli da insacco che prodotto finito pronto in partenza e di procedere alla lavorazione delle carni, in locali con temperature elevate superiori ai 23°C, in quanto privi di impianti di climatizzazione/refrigerazione o con tali apparati lasciati dolosamente spenti ed inattivi.
Veniva altresì riscontrata l’inopportuna presenza di bancali in legno molto usurati e disperdenti schegge, con potenziale rischio di contaminazione dei prodotti, all’interno dei più delicati reparti di lavorazione delle carni. Gli ambienti e le celle refrigerate dell’intero stabilimento versavano in pessime condizioni igienico-sanitarie, con diffusa presenza di muffe, ruggine e distacchi di piastrelle ed intonaci.
Si è riscontrata perfino la presenza di formiche nei reparti dedicati alla produzione di mortadella e coppa di testa.

Si rinvenivano e vincolavano per la successiva distruzione circa 250 kg di prosciutto crudo, salumi vari e budelli da insacco irrintracciabili o scaduti da molto tempo.
Si ravvisava, infine, l’irregolare attività di spellatura, trancio e congelamento a -18°c di oltre 500 kg mortadelle al pepe nero e al pistacchio, anonime ed irrintracciabili o scadute anche da molto tempo, nel proposito di procedere alla loro successiva rimacinatura per realizzare nuovi lotti del medesimo prodotto.

In un importante ristorante tipico collocato nel centro di Bologna si doveva invece costatare una massiccia proliferazione di nocivissime muffe sulla totalità delle pareti e nelle tubature di areazione della cucina.
I militari riuscivano a scoprire come all’interno di un garage versante in gravi condizioni igienico-sanitarie collocato a pochi metri dal ristorante, fosse stato allestito un magazzino abusivo di alimenti usato promiscuamente anche per stoccare numerosi altri generi ed oggetti non attinenti all’attività di ristorazione.
All’interno e sopra a due congelatori rinvenuti nel deposito abusivo, veniva ravvisato lo stoccaggio di circa 120 kg di tigelle e crescentine immesse ancora bollenti all’interno di sacchetti per la raccolta dei rifiuti organici e quindi “non idonei a contenere alimenti”. Detti sacchetti pieni, sia all’interno degli stipatissimi apparati frigoriferi che riposti sopra i medesimi, risultavano spesso ancora molto caldi o totalmente scongelati e quindi chiaramente immessi all’interno degli apparati senza il preventivo previsto abbattimento della temperatura.
In analogo modo, in uno dei due congelatori si rinvenivano circa 45 kg di lasagne già porzionate ed avvolte in alluminio, totalmente scongelate sebbene immesse all’interno dell’apparato da oltre 24/48 ore.

Attese le gravissime criticità ravvisate, previa tempestiva segnalazione inoltrata dai militari alla A.U.S.L. di Bologna, l’intera attività di ristorazione veniva immediatamente sospesa.

Infine, veniva sospesa l’attività di una storica osteria di Bologna per le gravissime condizioni igienico-sanitarie della cucina e del magazzino interrato dove veniva riscontrata una pesantissima infestazione di scarafaggi.
Nello stesso deposito si poteva ravvisare la presenza di una grande ciotola piena di formaggio grattugiato, lasciata scoperta e poggiata sopra una cassa di patate riposta direttamente a terra, a poche decine di cm dalle griglie fognarie prive di grata anti-risalita e dalle numerose blatte rinvenute sotto le mobilie.
Mentre le scaffalature dove erano riposti gli alimenti risultavano pesantemente erose da ruggine, le pareti presentavano intonaci molto sporchi e spesso sgretolati/cadenti.
Nella cucina le finestre erano state private delle ante e le zanzariere erano istallate solo parzialmente, non impedendo quindi l’accesso delle numerosissime mosche e insetti vari.
Anche presso tale struttura si ravvisava la consuetudine di congelare tortellini all’interno di sacchettini di plastica bio-degradabile non idonei a contenere alimenti.
Si riscontrava inoltre lo stoccaggio esterno di cassette contenenti bottiglie di acqua minerale e generi ortofrutticoli, potenzialmente esposti alla luce del sole, agli agenti climatici ed agli infestanti.

Veniva sospesa l’attività di strutture di somministrazione per un valore complessivo di oltre 700.000 di euro, sequestrati e distrutti alimenti del valore di circa 25.000 euro ed elevate sanzioni amministrative per un totale di 15.000 euro