(Sesto Potere) – Bologna – 11 ottobre 2023 – I militari dei 12 NAS dell’Italia centrale – nel corso di un servizio coordinato disposto nella seconda metà di settembre dal Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma – hanno effettuato mirati controlli presso centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori di tutta Italia al fine di garantire il rispetto della normativa vigente in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva.
Nel corso delle numerose ispezioni, finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza degli atleti e degli sportivi in generale, è stato verificato il possesso e la regolarità dei certificati di idoneità degli iscritti e frequentatori degli impianti sportivi, accertando: l’adeguatezza generale delle strutture e l’eventuale presenza di locali adibiti a studio medico in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità competenti; la presenza, regolare manutenzione e revisione del “DAE” (Defibrillatore Automatico Esterno); e l’adozione di misure protettive e preventive connesse ai rischi per la presenza del batterio della “legionella”.
Le ispezioni hanno interessato complessivamente 413 centri sportivi, accertando violazioni presso 118 di essi (pari al 28 % degli obiettivi ispezionati), 7 dei quali sono risultati oggetto di provvedimento di immediata sospensione delle attività, emessi dalle competenti Autorità Sanitarie e Amministrative a causa delle gravi irregolarità riscontrate, quali: l’assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio nello
svolgimento di attività sportiva; l’aver attivato all’interno di palestre ambulatori in assenza delle previste autorizzazioni; il rilascio di certificazione medica per l’idoneità all’attività sportiva non agonistica, da parte di medici prescrittori non autorizzati.
In altri 7 casi i militari operanti, per le non conformità rilevate, hanno avanzato analoga richiesta di sospensione, tuttora in corso di valutazione. Complessivamente 81 le persone segnalate alle Autorità Amministrative, 9 quelle deferite in stato di libertà alle competenti Autorità Giudiziarie e 118 le violazioni contestate, tra penali e amministrative, per un ammontare di 176.000 euro.
Proseguiranno le verifiche dei Carabinieri dei NAS al fine di tutelare la sicurezza e l’integrità degli atleti e degli sportivi in generale, e contrastare condotte illecite in materia di certificazione medica sportiva e negligenze nell’uso dei defibrillatori salvavita.
In particolare, si segnalano due operazioni in Emilia-Romagna.
NAS Bologna
Nelle province di Bologna, Forlì, Ferrara e Ravenna, sono stati ispezionati 34 obiettivi, tra palestre e centri sportivi. A Forlì sono state deferite in stato di libertà 2 persone: il legale responsabile di una palestra per aver attivato al suo interno un ambulatorio – in assenza delle previste comunicazioni alle competenti Autorità Sanitarie e Amministrative – e un medico, per aver utilizzato il suddetto locale per effettuare visite di idoneità medicosportiva.
NAS Parma
38 sono state le attività ispezionate e 3 le persone deferite all’Autorità Giudiziaria. In particolare: in provincia di Piacenza, i militari hanno denunciato il legale rappresentante di una piscina riconducibile a una societa sportiva dilettantistica che ha omesso di adottare le previste misure protettive a seguito della riscontrata presenza del batterio della “legionella” (ad esito di analisi su campioni di acqua prelevati) e di sottoporre a manutenzione e revisione periodica il dispositivo D.A.E. salvavita.
È inoltre al vaglio dell’Autorità Sanitaria competente l’adozione di specifiche prescrizioni oltre alla diffida al prosieguo dell’attività natatoria; – nel parmense sono stati deferiti in stato di libertà i legali responsabili di 2 palestre: il primo, per non aver sottoposto a manutenzione e revisione periodica il defibrillatore in uso; il secondo, per aver attivato all’interno del centro sportivo un ambulatorio medico ove erano presenti apparecchiature elettromedicali per prestazioni fisoterapiche – sottoposte nella circostanza a sequestro penale – in assenza delle previste comunicazioni all’Autorità competente (Comune).
Sempre a Parma, i Carabinieri del N.A.S. hanno appurato che un 31enne residente in città, istruttore di nuoto e personal trainer, aveva avviato presso la propria abitazione di residenza lo svolgimento di attività motorie di palestra e piscina, senza aver presentato la prescritta comunicazione di inizio attività al Comune, come previsto dalla normativa vigente. Sulla base degli accertamenti svolti, il Settore Attività Produttive ed Edilizia del Comune di Parma ha emesso un provvedimento di diffida a cessare immediatamente le attività motorie svolte dal personal trainer all’interno della sua abitazione. Tale provvedimento mira a garantire il rispetto delle normative volte a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini. Nei confronti del 31enne i Carabinieri del N.A.S. emiliano hanno contestato una sanzione amministrativa dell’importo di 2.000 €.