martedì, Agosto 5, 2025
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Mandriole, alla fattoria Guiccioli il ricordo di Anita Garibaldi

(Sesto Potere) – Ravenna – 5 agosto 2025 – Come ogni anno, la comunità ravennate si è ritrovata il 4 agosto alla Fattoria Guiccioli di Mandriole, per commemorare la morte di Anita Garibaldi, avvenuta in questo luogo il 4 agosto 1849, durante la tragica ritirata che segnò la fine della Repubblica Romana.

La cerimonia si è conclusa con la deposizione di un mazzo di rose rosse sul letto dove Anita morì: «Un gesto semplice, ma per noi sacro. Un atto che rinnova il legame tra memoria e cittadinanza, tra affetto popolare e valori repubblicani». Così il vicesindaco Eugenio Fusignani, che ha portato il saluto del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Ravenna.

«Dopo la morte di Anita – continua Eugenio Fusignani – prese avvio la “Trafila garibaldina”, una straordinaria rete di solidarietà popolare e coraggio civile che attraversò tutta la Romagna. Contadini, donne, religiosi, patrioti scelsero di proteggere Giuseppe Garibaldi, l’uomo che incarnava l’ideale di un’Italia giusta, democratica e unita. La Romagna, terra generosa e mai indifferente, fu protagonista silenziosa ma decisiva di quella salvezza.

Oggi come allora, la nostra identità romagnola resta intrisa dello spirito del Risorgimento, quello che Giuseppe Mazzini, che in questa terra è di casa quanto Garibaldi, ha saputo diffondere con la forza della parola e dell’azione. È lui che ci ha insegnato che la libertà non è solo una conquista storica, ma un dovere quotidiano.

Lo ricordava con parole che ancora oggi ci interrogano: “Non basta nascere per dirsi uomini; bisogna vivere da cittadini”. Un monito che richiama ciascuno di noi a un impegno attivo, consapevole, solidale. Perché solo così la memoria diventa civiltà e la storia diventa futuro.

Ci ha insegnato anche che la democrazia, la Repubblica, la Patria non si esauriscono nella celebrazione, ma si costruiscono giorno dopo giorno attraverso responsabilità condivise. E in questo senso, ci parla ancora con straordinaria chiarezza: “La Patria è il dovere di tutti verso tutti”.

Un principio che ci richiama all’esempio di uomini e donne che, in quella stagione, scelsero di morire a testa alta piuttosto che vivere in ginocchio. E noi non possiamo tradire quell’esempio restando in ginocchio oggi, di fronte ai rigurgiti di guerra e alla tentazione di ridurre la democrazia a una semplice dittatura della maggioranza, premessa per avventure nefaste che la storia ci ha già consegnato e che abbiamo il dovere di non ripetere.

Celebrare queste giornate non significa ripetere riti vuoti, ma rinnovare l’impegno civile e morale per il bene comune, per la giustizia sociale, per la dignità del lavoro, per la pace fra i popoli.

Significa elevare templi alla virtù civica e, allo stesso tempo, scavare profonde prigioni – culturali, civili, democratiche – a ogni tentazione autoritaria, a ogni tentativo di riscrivere la storia, a ogni minaccia alla libertà.

A 176 anni di distanza, ciò che celebriamo qui non è una semplice ricorrenza ma una responsabilità: la responsabilità di tenere vivi i valori per cui Anita e migliaia di patrioti hanno sacrificato la propria esistenza. Perché solo da quelle radici può germogliare un’Italia più giusta, più consapevole, più libera».

Nel corso dell’evento è stato presentato il romanzo Anita di Laura Calosso, un’opera che restituisce una visione autentica, intensa e moderna della figura di Anita Garibaldi, troppo a lungo relegata al ruolo di “compagna dell’eroe” e finalmente riletta nella sua verità di donna, combattente e madre. Il dialogo con l’autrice, moderato da Claudia Foschini, è stato curato da Fulvia Missiroli e da Laura Orlandini, che hanno offerto al pubblico spunti di riflessione storica e attuale.

«Un tavolo tutto al femminile – ha sottolineato il vice sindaco- che non solo celebra Anita, ma ne raccoglie il testimone: di coraggio, di indipendenza, di visione. È un gesto potente, che racconta quanto il protagonismo femminile, nella storia, nella cultura, nella memoria pubblica, non sia solo doveroso, ma anche necessario per un’Italia più giusta e consapevole.»

Un “sentito ringraziamento” è stato rivolto a Lorenzo Cottignoli, presidente della Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna, per il costante impegno nel sostenere iniziative come questa:

«Il suo lavoro per mantenere viva la memoria storica come strumento di civismo attivo e spirito repubblicano – ancora Fusignani – è un contributo prezioso per tutta la nostra comunità».

Presenti alla cerimonia anche numerose associazioni risorgimentali, combattentistiche e d’Arma, che hanno voluto essere parte attiva di questo momento, testimoniando una partecipazione costante e sentita.

«L’iniziativa – ha concluso il vicesindaco Fusignani- ancora una volta, ha voluto essere non solo un atto di commemorazione, ma un gesto di memoria viva e consapevole, capace di trasmettere alle nuove generazioni il senso profondo della libertà, della giustizia e della democrazia, che hanno animato le scelte di figure come Anita Garibaldi».