(Sesto Potere) – Ravenna – 5 marzo 2024 – E’ anche grazie al sacrificio degli agricoltori veneti che gli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito la regione sono stati meno drammatici di quanto si temeva. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla perturbazione che nel weekend ha colpito il Nord Italia con frane e allagamenti e relative allerte gialle e arancione in diverse regioni della pianura padana, Emilia-Romagna compresa.
A salvare, in particolare, la città di Vicenza è stato il via libera delle aziende agricole all’apertura dei canali che hanno inondato le campagne, diminuendo così la portata dei corsi d’acqua che minacciavano il centro città, in accordo con i consorzi di bonifica.
Un’operazione che era stata compiuta anche nel maggio scorso in occasione dell’alluvione in Romagna, per evitare che la piena raggiungesse Ravenna.
Ma un intervento che non è a “costo zero” per le imprese, poiché potrebbe rendere più difficoltose le semine primaverili.
“Il sacrificio delle aziende agricole venete conferma ancora una volta come l’agricoltore sia una figura centrale nella tutela del territorio, l’esatto contrario di come negli ultimi anni è stato dipinto da un estremismo green fuori dalla realtà che ha ispirato direttive europee come quella sul Ripristino Natura”: ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Ma dinanzi agli effetti sempre più dirompenti dei cambiamenti climatici è anche strategico intervenire con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.