(sesto Potere) – Bologna – 19 settembre 2024 – La vendemmia 2024 vede un incremento del raccolto dell’8% rispetto alla disastrosa annata precedente ma maltempo e siccità pesano sul Vigneto Italia, tenendo, secondo le prime stime, la produzione di vino tra i 41 e 42 milioni di ettolitri, ben al di sotto della media degli ultimi anni. E’ il risultato dell’indagine Coldiretti/Centro studi Divulga sull’andamento del settore vitivinicolo,, presentata in vista del G7 dell’Agricoltura ad Ortigia.
Una vendemmia che è ormai entrata nel vivo e che continua a vedere l’Italia spaccata in due.
Al Nord il maltempo, con le intense piogge di questi giorni e le grandinate di primavera e inizio estate, ha messo a dura prova il lavoro dei viticoltori costringendoli – rileva Coldiretti – a numerosi interventi per la difesa fitosanitaria dei vigneti, soprattutto per quelli biologici.
Inoltre su alcune varietà l’eccesso di pioggia ha tagliato e “alleggerito” i grappoli. Contrariamente a quanto accaduto al Sud, la vendemmia è iniziata con un ritardo di 10/15 giorni rispetto allo scorso anno e un termine previsto per la metà-fine ottobre con le uve più tardive (cabernet/ nebbiolo/raboso) e nelle zone più alte di collina (Valtellina).
Al Centro Sud la vendemmia, invece, andrà avanti fino alla prima decade di novembre, con la raccolta delle uve a maturazione tardiva (Aglianico) nelle aree interne e alto collinari (Irpinia).
I viticoltori italiani hanno dimostrato di essere capaci di mettere in atto tecniche colturali idonee a garantire un adeguato livello qualitativo anche in presenza di anomalie meteorologiche, ma questa sfida si fa sempre più difficile a causa del cambiamento climatico.
Un fattore che – evidenzia Coldiretti – ha inciso anche sui costi di produzione, riducendo i margini e la redditività delle aziende che stanno avendo molte difficoltà anche a mantenere gli impegni rispetto alle misure di settore (ristrutturazione e riconversione vigneti, investimenti e promozione), con il rischio concreto di perdere preziose risorse del bilancio comunitario.
Da qui la richiesta di Coldiretti alle istituzioni comunitarie e nazionali di strategie concrete per il settore, a partire da finanziamenti per ricerca e investimenti volti a contrastare e mitigare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici, con un ruolo centrale ricoperto dalle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) e l’Agricoltura di precisione (Adp).
Secondo Coldiretti l’istituzione di un fondo straordinario nazionale per le emergenze, misure di semplificazione burocratica e la possibilità di aprire alla promozione del vino e dei territori vitati con l’enoturismo anche all’interno dell’Ue. In questo modo si potrebbe supportare con i giusti mezzi un settore in espansione e provare a contrastare la demonizzazione in atto che considera semplicisticamente il vino come una bevanda alcolica dannosa per la salute senza distinguere tra consumi moderati ed abuso.