(Sesto Potere) – Longiano – 23 aprile 2025 – Sante Pedrelli è stata figura intellettuale e politica importante per Longiano per questo la Fondazione Tito Balestra si è adoperata nell’anno delle celebrazioni del centenario della nascita per onorarne il nome e la storia.
In questo contesto si inserisce l’evento di sabato 26 aprile ore 16.30 nella prestigiosa Sala dell’Arengo nel castello malatestiano di Longiano, sede del Polo Culturale Fondazione Tito Balestra, a chiusura delle celebrazioni.
Un evento, una tavola rotonda, un momento spettacolare con un parterre di invitati, scrittori, poeti ed intellettuali amici, estimatori e divulgatori di Sante Pedrelli per onorarne la figura e la poetica.
Dopo i saluti di Mauro Graziano, Sindaco del Comune di Longiano del Direttore della Fondazione Flaminio Balestra, che ha voluto fortemente queste celebrazioni, e del nipote Davide Pedrelli seguiranno gli interventi culturali del poeta e saggista Gianfranco Miro Gori, grande amico e conoscitore di Pedrelli, del poeta Marco Marchi che interpreterà una selezione di poesie e di Guido Pedrelli che invece parlerà del ruolo del poeta e uomo di impegno politico e sociale.
“Insieme daranno vita alla storia di Sante Pedrelli incastonando tasselli importanti del suo percorso artistico, politico e antifascista e figura fondamentale per la storia di Longiano a 80 anni dalla Liberazione”: spiegano gli organizzatori dell’iniziativa della Fondazione Tito Balestra di Longiano.
Nato nel 1924 a Longiano, è stato sindaco del paese natale, sindacalista della Cgil, e poeta. In poesia aveva esordito assai giovane nel 1947 nella rivista “La Piè”. Ma per un suo ritorna al pubblico dei lettori, occorrerà attendere un notevole lasso di tempo, sempre in rivista nel 1971 nel “Lettore di provincia”. Nino Pedretti, poeta e scrittore di Santarcangelo, tra i suoi primi lettori, così lo racconta nel 1973: “non parla mai dei suoi versi, fa il sindacalista. La poesia la tiene dentro di sé. È un raro esempio di parsimonia grafica che andrebbe certamente imitato. Tuttavia quel pochissimo che è dato di vedere è assai bello”. Due anni dopo Gianni Quondamatteo e Beppe Bellosi non mancano di inserire Pedrelli nella fondamentale antologia Cento anni di poesia romagnola (1975), con qualcosa di edito e sei inediti dal taglio epigrammatico tipico della sua poetica. Nondimeno per la prima raccolta in volume L’udòur de vent (L’odore del vento) occorrerà attendere il 1993. A essa altre quattro seguiranno. E’ghéfal (Il gomitolo, 1997); E nòud me fazulétt (Il nodo al fazzoletto, 2003); A gli’ómbri (Le ombre, 2009); Extra time, 2017.
Nella sua poetica Pedrelli affrontava i grandi temi della vita, della morte, dello scorrere del tempo… in modo assai scarno, privo d’inutili orpelli e ricco d’ironia.
Per tutti quelli che seguiranno l’evento la possibilità di visitare la collezione Balestra, tra le più importanti sul 900 della regione Emilia Romagna.
Per informazioni telefonare allo 0547 665420 o scrivere a info@fondazionetitobalestra.org