(Sesto Potere) – Longiano (FC) – 6 giugno 2024 – Una mostra che crea curiosità, fa parlare e muovere le persone, il museo Fondazione Tito Balestra di Longiano (FC) tira le somme delle prime settimane della mostra: “Tono Zancanaro: Demopretoni / un viaggio tragico erotico nella disillusione postbellica”, esposizione inaugurata il 18 maggio, presso il Castello Malatestiano, ed inserita anche nel circuito di rete della Biennale del Disegno di Rimini, circuito che porterà ulteriore visibilità al polo culturale longianese.
Penna e inchiostro di china su carta i disegni che compongono il ciclo dei Demopretoni sono stati eseguiti dal pittore e incisore Tono Zancanaro (1906-1985) nell’arco di circa un anno, tra lo scorcio del 45 e la prima metà del 46.
I Demopretoni comprendono circa 1.300 fogli disegnati da Tono Zancanaro nell’arco temporale di poco più di un anno, tra la fine del 1945 e gli inizi del 1947. L’artista padovano compone quotidianamente il suo diario figurato, reagendo agli eventi di cronaca con la forza dell’immaginazione. Sono i mesi del dopoguerra, caratterizzati da tensioni politiche fortissime.
In pratica, quanto a ragion tematica, con il referendum del 2 giugno 1946 (per la scelta fra Monarchia e Repubblica) si conclude l’intensa falcata in cui consiste l’iperbole creativa di queste scene ossessivamente imperniate sull’epifania di un fallo dalle molteplici valenze semantiche. Per questa ragione la circolazione dei disegni è sempre stata minima.
Con la vittoria della Repubblica l’impeto combattivo di Zancanaro si acquieta momentaneamente e così anche i Demopretoni si esauriscono per lasciare spazio alla rivisitazione del mito classico: le serie del Satyricon e delle Levane che chiudono gli anni Quaranta.
Le opere esposte, fanno parte della recente donazione di 236 fogli voluta alla Fondazione da parte dell’Archivio Storico Tono Zancanaro anche in virtù del rapporto di amicizia dell’artista con il poeta Tito Balestra (nella sua Collezione figurano 131 opere incisorie) e delle collaborazioni passate con la medesima Istituzione Longianese a partire dal 1997 con la mostra “Tono Zancanaro – Dal Gibbo alle
tematiche della Liberazione”.
Queste le parole del Direttore Flaminio Balestra: “ci è stato chiaro fin da subito che i 236 disegni che la Fondazione ha ricevuto in donazione dall’archivio Zancanaro erano materiale prezioso e che era doveroso restituirli al pubblico dopo trent’anni, l’occasione dell’invito a partecipare alla biennale del disegno di Rimini è stata colta al volo per dare ulteriore visibilità a questa singolare mostra, sicuramente non “facile” per i temi proposti ma che ha trovato un pubblico attento e curioso e pronto a mettersi in gioco”
La mostra curata da Flaminio Balestra, Guido Bartorelli, Manlio Gaddi, sarà visitabile fino al 28 luglio ed è compresa nel biglietto d’ingresso della collezione permanente del museo.
Data l’iconografia è sconsigliata ai minori.