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L’export dei formaggi dop spinge il settore lattiero-caseario italiano, concentrazione produttiva in Lombardia ed Emilia-Romagna

(Sesto Potere) – Cremona, 27 novembre 2025 – Apre oggi a cremona l’ottantesima edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, kermesse punto di riferimento internazionale all’interno della quale fare il punto sulle dinamiche del mercato lattiero-caseario italiano, un comparto che vale 21,8 miliardi di euro (dati Alleanza delle Cooperative Italiane, ottobre 2025). I dati emersi in apertura di manifestazione, all’interno del convegno Milk.it, mostrano una netta biforcazione: da un lato, l’export continua a trainare l’intera filiera con tassi di crescita record, dall’altro, la produzione nazionale registra una flessione e il mercato interno è caratterizzato dal calo strutturale dei consumi di latte fresco e da una forte volatilità dei prezzi all’origine.

Il record dell’export trainato dai formaggi dop

L’Italia si conferma un protagonista assoluto sui mercati globali, con l’export del comparto lattiero-caseario che ha registrato una crescita significativa del +15,7% nel primo semestre del 2025. A trainare il successo all’estero sono in particolare i formaggi a denominazione di origine protetta (dop). Il Parmigiano Reggiano e il Grana padano continuano a rappresentare un’eccellenza in termini di valorizzazione, con il Reggiano stagionato a dodici mesi che ha raggiunto 13,73 €/kg sulla borsa di milano (Ismea mercati, novembre 2025). Questa tendenza positiva è in linea con l’aumento delle esportazioni di formaggi, cresciute del +3,4% in volume nel primo trimestre 2025 (Ismea, luglio 2025).

Flessione della produzione e crollo del prezzo spot

La produzione nazionale di latte vaccino, pur mantenendosi su livelli elevati, ha registrato una lieve flessione del -1% nel primo quadrimestre del 2025 (Ismea, luglio 2025), allineandosi al trend di contrazione della raccolta di latte in Europa. A fronte di stabili prezzi del latte crudo contrattualizzato, il prezzo del latte spot (non vincolato da accordi) è stato caratterizzato da una forte volatilità e da un sensibile ribasso. A novembre 2025, le quotazioni spot hanno toccato il livello più basso degli ultimi cinque anni, attestandosi tra 42,50 e 45,75 €/100 kg nelle principali piazze del nord Italia (Ismea mercati/clal, novembre 2025).

I consumi interni: più formaggi e meno latte fresco

La domanda interna evidenzia un chiaro cambiamento delle abitudini alimentari. I consumi di formaggi sono in crescita, registrando un aumento del +4,1% in volume nei primi mesi del 2025 (ismea, primo quadrimestre 2025). Anche il consumo di yogurt ha segnato un incremento del +5,4% nello stesso periodo (Ismea, primo quadrimestre 2025). Tuttavia, in maniera strutturale, i consumi di latte alimentare fresco continuano la loro flessione, registrando un calo del -3,3% nel primo quadrimestre del 2025 (ismea, luglio 2025).

Prospettive

La filiera, caratterizzata da una progressiva concentrazione produttiva in regioni come la Lombardia e l’Emilia-Romagna, e da un sistema cooperativo che gestisce circa il 65% del latte raccolto a livello nazionale (Ismea, ottobre 2025), punta ora sulla dimensione aziendale per la competitività e sulla qualità e sostenibilità della produzione per consolidare le performance sui mercati esteri, nonostante l’incertezza legata ai prezzi delle commodity e al contesto geopolitico globale.

Il commento

“Cremona rappresenta oggi un punto di riferimento internazionale dove produttori, tecnici, istituzioni e stakeholder possono analizzare con lucidità i cambiamenti in atto e trasformarli in nuove opportunità – ha dichiarato il presidente di CremonaFiere Roberto Biloni – l’eccellenza italiana, testimoniata dal successo globale dei nostri formaggi dop, dimostra che qualità, sostenibilità e innovazione sono le direttrici sulle quali continuare a investire. Il valore complessivo della filiera italiana – ha proseguito – dimostra una vitalità e una capacità di innovazione eccezionali. Non possiamo ignorare la complessità del mercato interno, ma i dati che emergono sono estremamente incoraggianti a livello globale”. Poi ha aggiunto: “Il confronto internazionale che si respira qui -ha concluso Biloni – è la vera forza motrice per la crescita e la competitività del nostro prezioso settore a livello mondiale”. 

Info

Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona  rappresentano il principale appuntamento fieristico internazionale specializzato in Italia sulla zootecnia ad alta redditività, lo strumento più efficace per fare network con i protagonisti del settore agroalimentare. Saranno presenti 103 allevamenti presenti, oltre 200 espositori da 19 paesi e 400 brand rappresentati con oltre 150 delegati esteri in visita provenienti da 22 Paesi a rappresentare l’intera filiera lattiero casearia.