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L’Emilia-Romagna, seconda regione per quota di export nazionale dopo la Lombardia

(Sesto Potere) – Bologna – 16 aprile 2024 – Nel 2023 l’Emilia-Romagna ha venduto all’estero beni per 85.080 milioni di euro a prezzi
correnti, l’1,1% in più del 2022. +11,5% nell’export di macchinari e apparecchiature che si confermano la principale voce dell’export regionale seguita dai mezzi di trasporto che hanno avuto un incremento del +6,2%. Non in tutti i settori però vi è stato un incremento in termini reali al netto dell’inflazione. Europa prima mercato di destinazione, ma pesa il rallentamento della Germania. In crescita le esportazioni che hanno come destinazione la Turchia (+28,5%), l’Africa settentrionale (+14,5%), l’India (+11,2%), la Romania (+11%). In decisa flessione, -11,1%, le vendite dirette all’insieme Cina, Hong Kong e Macao.

E’ quanto emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Istat relativi alle esportazioni delle regioni italiane.

L’andamento complessivo
L’Emilia-Romagna, seconda regione per quota di export nazionale dopo la Lombardia, nel 2023 ha venduto all’estero beni per 85.080 milioni di euro a prezzi correnti, l’1,1% in più rispetto al 2022.

I settori
I diversi macrosettori economici hanno avuto andamenti sensibilmente diversi. Nonostante i forti danni dell’alluvione le esportazioni regionali dell’agricoltura, silvicoltura e pesca hanno avuto un buon aumento (+4,1%).
Le vendite all’estero di alimentari e bevande, aumentate del +5,5%, hanno fornito un importante contributo all’aumento dell’export regionale ed ora ne rappresentano il 10%.
Lo scorso anno le vendite estere del comparto della moda sono aumentate, +1,3%, facendo meglio dell’industria nazionale (-0,3%), e mantenendo sostanzialmente la quota dell’export regionale (9,6%).
-3,9% per l’ industria del legno e del mobile, risultato meno pesante di quello nazionale (-5%), ma raggiunto con un incremento dei prezzi alla produzione vicino all’8%.
Terminata l’emergenza pandemica l’export delle industrie chimica, farmaceutica e delle materie plastiche si è contratto del 14% ed il settore ora rappresenta poco più del 10% dell’export regionale.
Il 2023 è stato un anno di rallentamento per le vendite all’estero nell’industria della lavorazione di minerali non metalliferi (-12,7%) e nella metallurgia e dei prodotti in metallo, (-12%), andamento a cui ha contribuito anche dall’andamento dei prezzi industriali dei prodotti del settore destinati ai mercati esteri che, secondo l’Istat, hanno registrato una decisa flessione nel 2023 (- 7,9%).
In flessione, -3,2%, le vendite estere di apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura, settore che rappresenta il 7% dell’export regionale.
Il 2023 ha chiuso con un notevole aumento (+11,5%) del valore dell’export di macchinari e apparecchiature (24.041 milioni di euro) risultato che ha fatto salire ulteriormente al 28,3% l’importanza di quella che è la voce principale dell’export regionale e che ha ottenuto risultati migliori di quelli nazionali attestatisi al +8,8%.
Con 11.618 milioni di euro di vendite all’estero, pari ad un incremento del +6,2%, l’industria dei mezzi di trasporto si conferma il secondo comparto per rilievo della quota dell’export regionale (con un peso del 13,7%). Da registrare però due andamenti differenti: mentre le
vendite estere di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (9.803 milioni di euro) hanno avuto una crescita sostenuta (+11,5%), le esportazioni di “altri mezzi di trasporto” hanno subito una pesante caduta (-10,1%).
L’export dell’aggregato delle altre industrie manifatturiere è aumentato del +2,9% (pari a circa 4 milioni di euro) con una sensibile crescita, +7,4%, delle esportazioni di articoli sportivi e strumenti e forniture mediche e dentistiche.

export

Le destinazioni nel 2023
L’Europa assorbe il 64,7% delle vendite all’estero dell’Emilia-Romagna. Le esportazioni verso la sola Unione europea a 27 sono state pari al 52,8% e sono risultate solo poco più che stazionarie (+0,3%).
Nell’area dell’euro, l’export è risultato in lieve flessione in Germania (-0,4%), paese che resta il principale mercato di sbocco delle vendite estere regionali, mentre è diminuito più decisamente quello rivolto alla Spagna (-2%). Al contrario, le esportazioni sono aumentate
nuovamente verso la Francia (+3,8%), il secondo mercato regionale in Europa.
Al di fuori dell’area dell’euro, si è confermata la crescita delle vendite in Polonia (+2,1%), mentre l’export attraverso la Romania è scattato dell’11,1%.
L’export verso il Regno Unito ha chiuso il 2023 in aumento del 3,1%.
Le esportazioni dirette in Russia hanno continuato a ridursi rapidamente (-19,8%) e ora rappresentano l’1,2% del totale. Contemporaneamente notevole l’incremento delle vendite verso la Turchia (+28,5%), paese che non applica sanzioni alla Russia, che sono giunte a valere il 2% del totale.
Le esportazioni indirizzate agli Stati Uniti hanno subito una leggera flessione (-1,1%) e ora pesano il 13,3% dell’export regionale. In notevole crescita i mercati dell’America centro meridionale, +9,9%.
Le vendite estere regionali hanno avuto una dinamica contenuta sui mercati del Medio Oriente (+1,9%), mentre la crescita è risultata decisamente più sostenuta sui mercati dell’Asia centrale (+11,9%), anche se quest’area non ha assorbito più dell’1,5% delle esportazioni regionali.
Forte incremento per il mercato indiano (+11,2%).
In decisa flessione, -11,1%, le vendite dirette all’insieme Cina, Hong Kong e Macao, mentre in Giappone le vendite regionali sono
moderatamente aumentate (+2,9%).
Buona la crescita, +6,1%, in Africa, che ora assorbe il 2,9% delle esportazioni della regione, grazie a un notevole aumento sui mercati dell’Africa settentrionale (+14,5%).