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Legacoop Romagna: i cittadini rinunciano sempre di più al ristorante e scelgono locali meno costosi. Uno su tre rinuncerà alla colazione al bar

(Sesto Potere) – Forlì – 11 settembre 2025 – Il “Rapporto Coop 2025-Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”  appena presentato fornisce un patrimonio straordinario di indicazioni a tutti coloro che si occupano di economia e consumi: evidenzia Legacoop Romagna.

“Tra le centinaia di informazioni interessanti contenute nel compendio curato dall’Ufficio Studi Ancc-Coop, ci hanno colpito in particolare tre aspetti, legati a questioni che riguardano da vicino la Romagna. Il primo riguarda i consumi fuori casa. Il Rapporto Coop certifica che gli italiani rinunciano sempre di più al ristorante e scelgono locali meno costosi, concedendosi un bicchiere di vino in meno. È la fine oggettiva di una narrazione tranquillizzante e a volte sedativa, per la quale la stabilità politica italiana si accompagna inevitabilmente a un andamento positivo dell’economia. «Ma i ristoranti sono tutti pieni», è la frase tipica che abbiamo sentito, mentre ora sappiamo che nei prossimi 12-18 mesi un italiano su tre rinuncerà ancora di più, mettendo in forse anche il tradizionale rito della colazione al bar”: evidenzia Legacoop Romagna.

“Sono trend che riguardano tutto il comparto turistico e il cosiddetto segmento Horeca. Servirebbe una presa d’atto anche da parte del Governo, anche in vista delle particolari condizioni che vive la nostra riviera, al termine di una stagione turistica contraddittoria, che evidenzia le necessità di scelte di sostegno alla riqualificazione alberghiera e di grande chiarezza sulla ormai imminente applicazione della Bolkestein anche sulle spiagge romagnole”: continua Legacoop Romagna.

caffè al bar

“Il secondo aspetto riguarda una tendenza culturale che lega qualità, alimentazione e benessere nelle scelte del consumatore. La spesa alimentare cresce e nei primi sei mesi dell’anno, per la prima volta dopo lunghissimo tempo, i supermercati crescono più dei discount. Frutta e verdura tornano di prepotenza nel carrello. L’inflazione alimentare in Italia cresce meno della media europea. Sono dati che confermano che la grande distribuzione organizzata ha ancora un ruolo chiave nel calmierare i prezzi, ma anche che il prezzo, da solo, non basta più. Chi fa la spesa cerca, insieme alla convenienza, anche varietà, qualità e sicurezza. La Romagna, tra le capitali italiane dell’ortofrutta, è stata in grado di anticipare scelte di filiera, fortemente volute dalla cooperazione, che oggi tornano prepotentemente di attualità per il futuro dei nostri produttori e delle nostre aziende. Servirà quindi prevedere, soprattutto per le filiere frutticole, orticole e vinicole romagnole, sostegni in grado di favorire la redditività delle imprese, la loro modernizzazione tecnologica ed il ricambio generazionale, incentivando così il ritorno dei giovani al lavoro agricolo”: propone Legacoop Romagna.

La terza riflessione, nasce da una constatazione: più della metà delle cooperative romagnole sono pronte a investire in tecnologia e innovazione.  Ma s livello dei consumatori – spiega il Rapporto Coop – gli acquisti tecnologici sono invece in calo, non perché meno attrattivi, ma perché più difficili da realizzare per intere fasce sociali.

“E questa Italia che resta agganciata all’innovazione, ma al prezzo di compromessi crescenti, avrebbe necessità di sostegni reali a tutti i livelli, sia per quanto riguarda le imprese, sia per quanto riguarda i giovani, che rischiano di rimanere indietro nelle loro competenze digitali. Per la Romagna e per l’intero Paese questi temi saranno centrali nella prossima Legge Finanziaria, sulla quale in questi giorni più Ministri hanno “acceso i fari”. Dovrà rispondere al non semplice obiettivo di garantire risorse all’innovazione, alla rete dei servizi sociali, sanitari, scolastici, sanitari, iniziando anche a scontrarsi con l’adesione acritica alle scelte che, da qui, ai prossimi anni, porteranno l’Italia e altri Paesi a investire il 5% del proprio PIL in armi e strumenti di difesa bellica, mettendo così in secondo piano le scelte di diplomazia richiamate dal Presidente Mattarella anche nei giorni scorsi”: conclude Legacoop Romagna (confederazione che associa 362 cooperative nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, che complessivamente sviluppano un valore della produzione pari a 7,5 miliardi di euro e occupano più di 25mila lavoratori; i soci sono oltre 320mila).