(Sesto Potere) – Forlì, 1 luglio – “Dei due consiglieri comunali eletti a Forlì appena una ventina di giorni fa con i voti della Lega, Massimiliano Pompignoli e Albert Bentivogli, il secondo, dopo aver formalizzato anche attraverso i media l’uscita dal gruppo della Lega per entrare nel gruppo Misto, ci ha ripensato dopo una ponderata riflessione. Capita anche nelle migliori famiglie di rivedere decisioni assunte troppo frettolosamente. A questo punto, l’unico fuoriuscito dalla Lega rimane Pompignoli di cui non si può tacere la mancanza di stile e di bon ton politico visto che non ha avuto neppure il coraggio di trasmettere prioritariamente la sua decisione agli organi dirigenti del partito a livello provinciale e regionale”: lo scrivono in serata in una nota congiunta il deputato Jacopo Morrone, (nella foto) segretario della Lega Romagna, e Enrico Sirotti Gaudenzi, segretario provinciale del Carroccio, in replica al comunicato ufficiale di Massimiliano Pompignoli che ha annunciato nel pomeriggio il suo addio al Carroccio.
“È bene ricordare – aggiungono i due – che Pompignoli ha fatto campagna elettorale sotto le bandiere della Lega, chiedendo voti e preferenza ai nostri elettori per poi tradirne la fiducia nel giro di una manciata di giorni. Se Pompignoli era scontento delle politiche leghiste a livello nazionale, come ha dichiarato, sarebbe potuto uscire ben prima dal Gruppo Lega in Consiglio regionale e dal Gruppo comunale, per entrare nei rispettivi Gruppi misti. Perché non l’ha fatto? Forse perché temeva di non essere eletto in Consiglio comunale anche in questo giro perché cambiare casacca in fase pre-elettorale avrebbe dato quell’idea di ‘transfughismo’ o di ‘turismo politico’ che piace poco all’elettore medio italiano e al leghista ancora meno. E se invece erano le politiche locali della Lega a non andargli a genio, perché non sollecitare l’apertura di un dibattito interno? Le occasioni ci sono state e non è lecito che a un politico di lungo corso come Pompignoli, che tanto ha ottenuto militando nella Lega, sfuggano i metodi congrui al confronto all’interno di un partito”.
“Di sicuro, in politica non ci si stupisce più di nulla, neppure dei cambia casacca. In questo caso, però, a sbigottire sono i tempi e i modi. Sulle motivazioni vere non siamo i soli a pensare che ci siano le solite ‘sirene’ che stanno mestando nel torbido sia per pura avversione nei confronti della Lega, sia per lucrare sulle defezioni, promettendo opportunità e posti tutti da verificare. Un malcostume politico che rischia stoltamente di guardare solo il dito, la fuoriuscita di eletti da un partito, anziché la luna, ovvero il progetto di creare le condizioni per consolidare un’area alternativa alla sinistra in questa regione. Non vorremmo essere noi gli unici a guardare con intelligenza la luna”: concludono Jacopo Morrone e Enrico Sirotti Gaudenzi.