(Sesto Potere) – Bologna – 22 luglio 2025 – Nel cuore della trasformazione economica e tecnologica che sta ridisegnando il mondo del lavoro, la logistica si trova oggi a fronteggiare una delle sue sfide più complesse: la carenza di capitale umano.
Nel comparto logistico, infatti, il fenomeno del talent shortage (la carenza di talenti, il fenomeno per cui le aziende faticano a trovare e assumere personale qualificato per le posizioni aperte, nonostante la presenza di candidati sul mercato) è sempre più evidente: secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, a fronte di oltre 4,6 milioni di ricerche di candidati, ben 800mila posizioni legate all’ambito logistico sono rimaste scoperte.
Si tratta di un divario ormai strutturale tra domanda e offerta che colpisce le professionalità più strategiche: il 40% delle figure richieste è infatti considerato di difficile reperibilità. Solo tre anni fa, questa percentuale era ferma al 27%.
Non si tratta solo di mobilità professionale, ma di una ridefinizione del rapporto con il lavoro, alimentata dal bisogno crescente di equilibrio e benessere. In questo contesto, alcune realtà si distinguono per aver scelto, con coerenza e lungimiranza, di ripartire dalle persone.
“In un mondo in costante trasformazione, in cui l’Intelligenza Artificiale gioca un ruolo sempre più determinante, siamo del tutto persuasi che il motore del cambiamento siano e restino le persone, le loro competenze e le relazioni che queste sanno costruire – afferma Andrea Franceschelli, (nella foto) Vice Presidente e Direttore Generale di Due Torri Spa, azienda bolognese attiva nel settore della logistica integrata – È da qui che nasce la nostra visione, con lo scopo di formare nuovi talenti coinvolgendoli in modo equo e responsabile, generando valore condiviso. Una visione che si riflette anche nella comunicazione, intesa come strumento di inclusione, equità e accessibilità, capace di veicolare la cultura organizzativa in modo autentico e coerente. Ogni giorno nella nostra realtà lavoriamo per trasformare la complessità del presente in occasione di evoluzione, contribuendo a costruire un’idea di futuro più solida e condivisa. Al centro della nostra visione c’è da sempre un valore: l’unicità della persona”.
La situazione si è aggravata ulteriormente lo scorso anno, con oltre un milione di italiani che hanno lasciato volontariamente il proprio impiego, malgrado due terzi di loro fossero assunti a tempo indeterminato.

A essere più carenti sono le competenze legate alle discipline STEM (matematica, scienze, tecnologia e ingegneria) considerate oggi fondamentali per affrontare le sfide di un mercato interconnesso, digitalizzato e in costante ristrutturazione. Uno scenario che riflette una tendenza ancora più ampia.
Secondo le stime OCSE, a livello globale, oltre 1,3 miliardi di lavoratori non dispongono delle competenze richieste dal mercato del lavoro contemporaneo, generando così ogni anno una perdita economica pari a circa 8mila miliardi di dollari.
In Italia, il disallineamento tra competenze richieste e profili disponibili coinvolge circa 10 milioni di lavoratori, con il 35% dei candidati che risulta sotto o sovra qualificato rispetto ai ruoli offerti.
La difficoltà nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro non si esaurisce quindi solo nella scarsità di competenze: un paradosso sempre più evidente è rappresentato, infatti, dalla presenza di collaboratori troppo qualificati, spesso con percorsi accademici e professionali avanzati, che si trovano costretti ad accettare ruoli sottodimensionati rispetto al proprio potenziale. Questo fenomeno colpisce soprattutto i giovani, generando una forma di “occupazione mancata” che alimenta insoddisfazione e turnover, e che riflette un altro volto del mismatch: non solo troppe posizioni scoperte, ma anche troppo talento non riconosciuto.
Le imprese si muovono oggi in un mercato dove la leva non è più il semplice reclutamento, ma la capacità di ascoltare. L’aumento dell’80% delle offerte di lavoro online rispetto al 2020, e del +2400% di quelle che propongono flessibilità oraria, racconta l’urgenza di un adeguamento.
Ma gli sforzi non possono limitarsi all’ingresso: il fenomeno del quiet quitting, l’allontanamento silenzioso dei lavoratori prima ancora delle dimissioni, segnala quanto il mantenimento della motivazione e del senso di appartenenza siano cruciali per ogni organizzazione.
E la chiave, sempre più spesso, è nella cultura interna, nel welfare, nella formazione e nella condivisione autentica degli obiettivi.
In questa direzione, Due Torri Spa ha scelto di investire in modo strutturato nella crescita delle proprie persone, promuovendo un ambiente in cui l’apprendimento continuo è parte integrante della cultura aziendale. Ogni anno vengono erogate circa 780 ore di formazione, con l’obiettivo di sviluppare competenze tecniche e trasversali che vadano oltre il ruolo professionale specifico.
“Noi di Due Torri Spa offriamo ai nostri collaboratori la possibilità di vivere le emozioni di una partita del Bologna FC allo stadio Renato Dall’Ara, rafforzando così il legame con il territorio e la comunità. Allo stesso tempo, promuoviamo uno stile di vita sano e partecipativo attraverso tornei di calcio e basket interaziendali all’interno dell’Interporto di Bologna, occasioni informali di inclusione e coesione tra colleghi”, conclude Andrea Franceschelli, Vice Presidente e Direttore Generale di Due Torri Spa.