(Sesto Potere) – Bologna – 10 agosto – In meno di un anno (era settembre 2023) si è aperta una crisi, sono partite le procedure necessarie per affrontarla e si è arrivati alla riconversione produttiva dello stabilimento e alla salvaguardia occupazionale.
Una best practice a livello non solo locale ma nazionale, la vertenza della Marelli di Crevalcore (Bo), che ha visto riunirsi da subito, attorno a un tavolo, tutti gli attori coinvolti.
L’altro ieri la firma, al Ministero, da parte di Marelli dell’accordo definitivo per la cessione del ramo d’azienda relativo allo stabilimento di Crevalcore a Tecnomeccanica; e ieri, in Regione, si è svolta la presentazione del progetto industriale e sociale da Marelli SpA a Tecnomeccanica Crevalcore Srl. Presente l’assessore al Lavoro, Vincenzo Colla, i rappresentanti della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Crevalcore, le direzioni di Marelli SpA e Tecnomeccanica Crevalcore Srl, Confindustria Emilia Area Centro, le rappresentanze sindacali. Il progetto è stato sottoscritto da Tecnomeccanica, Confindustria, istituzioni e sindacati
“Non posso che esprimere una grande soddisfazione per il lavoro fatto e gli obiettivi raggiunti, grazie alla collaborazione di tutti. Ringrazio il Ministero, Invitalia per l’accompagnamento, le due aziende coinvolte per la responsabilità dimostrata, la Città metropolitana di Bologna e il Comune di Crevalcore- ha detto l’assessore Colla-. Insieme, con grande compattezza istituzionale a tutti i livelli, siamo riusciti a compiere un’operazione di riconversione industriale e a dare una risposta a tutti i lavoratori. Voglio ricordare che non c’è stato nessun licenziamento, nessuno. Oggi- ha proseguito l’assessore- chiudiamo il cerchio su un’operazione di respiro nazionale di estrema delicatezza, che è stata gestita con serietà, qualità, competenza e determinazione”.
“Con l’arrivo di Tecnomeccanica- ha commentato l’assessore- si rafforza il ruolo dell’Emilia-Romagna nella lavorazione componentistica di alta qualità nei settori della mobilità, meccatronica ed energia. E devo dare atto a Marelli perché dopo la drastica e inaccettabile decisione di cessare l’attività, vi è stata una virata di metodo e merito del gruppo dirigente, nel gestire e trovare le giuste soluzioni sociali ed economiche indispensabili per garantire il risultato finale”.
“Allo stesso tempo- ha concluso Colla- bisogna sottolineare il merito dei lavoratori nel difendere il proprio posto di lavoro con fermezza, dignità e correttezza, e le Rsu e organizzazioni sindacali per il governo responsabile e trasparente mostrato nei vari, delicati, passaggi decisionali”.
I dettagli dell’operazione
Con un’operazione congiunta tra privato e pubblico da 17 milioni di euro complessivi, di cui 10 direttamente da Tecnomeccanica e 7 da Invitalia, si è riusciti a riconvertire il sito a partire da un piano industriale robusto, dando continuità all’attività e garantendo la piena occupazione dei lavoratori. Dei 222 lavoratori, 152 passano a Tecnomeccanica mentre 67 sono interessati dal piano sociale. Di questi, 40 con il trasferimento volontario in altri siti di Marelli e 27 con l’uscita volontaria o attraverso la Naspi incentivata o l’assegno di esodo per l’Isopensione.