(Sesto Potere) – Bologna – 27 agosto 2024 – In Emilia-Romagna, lo scorso anno, un contratto di lavoro su cinque, sia pubblico che privato, ha riguardato professioni ad alte competenze. E la maggior richiesta ha interessato gli ambiti produttivi dell’innovazione nei servizi, della trasformazione digitale e logistica, della salute e del benessere, dell’energia e sviluppo sostenibile, delle industrie culturali e creative e del sistema dell’edilizia e delle costruzioni.
Figure professionali di alto profilo che ancora risultano difficili da trovare, tanto che nella programmazione delle assunzioni delle imprese quasi il 60% ha avuto difficoltà a reperire candidati.
Il ruolo della formazione
Il territorio emiliano-romagnolo sta dimostrando una crescente capacità di trattenere e inserire nel mercato del lavoro regionale un numero crescente di soggetti specializzati grazie a un eccellente sistema di formazione tecnica terziaria, universitaria e post-universitaria.
I due rapporti
È la fotografia che emerge dai primi rapporti pubblicati su “Le alte competenze in Emilia-Romagna” e “Mobilità e circolazione dei talenti in Emilia-Romagna”, studi realizzati dall’Osservatorio Talenti previsto dalla Regione.
Sul tema delle alte competenze il rapporto analizza le principali caratteristiche della domanda e dell’offerta, evidenziando le professioni maggiormente richieste dal mercato regionale e quelle in cui si concentra la difficoltà di reperimento.
Invece sul tema della mobilità dei talenti emerge come l’Emilia-Romagna abbia consolidato il proprio posizionamento come una delle regioni più attrattive del Paese, capace di attrarre nuovi residenti e nuovi lavoratori grazie a un tessuto economico vibrante, una qualità della vita elevata, alle numerose opportunità di studio e di lavoro che riesce a offrire.
Alte Competenze
Nel corso del 2023 il 22,3% dei contratti di lavoro dipendente e parasubordinato attivati in EmiliaRomagna dai datori di lavoro pubblici e privati ha riguardato professioni con alte competenze, una quota in crescita rispetto al 18,8% del 2018 che evidenzia il processo di qualificazione in atto nell’ambito del mercato del lavoro regionale.
La domanda di alte competenze è trasversale ai diversi settori produttivi.
Sono sempre più diffusi i segnali di scarsità dal lato dell’offerta di lavoro, con crescenti difficoltà espresse dalle imprese a reperire le figure professionali ricercate per il proprio business.
Secondo quanto dichiarato dai datori di lavoro, sempre nel 2023, il 48,5% delle entrate programmate dalle imprese regionali sono state difficili da reperire.
Una incidenza più alta si rileva tra le professioni con alte competenze, dove la quota di entrate, difficili da reperire, ha raggiunto il 57,9% delle entrate programmate, dato in crescita di oltre 17 punti percentuali negli ultimi sei anni.
Mobilità e circolazione dei talenti
L’Emilia-Romagna ha consolidato il proprio posizionamento come una delle regioni più attrattive del Paese, in quanto – grazie a un tessuto economico vibrante, una qualità della vita elevata, alle numerose opportunità di studio e di lavoro che riesce ad offrire – è stata capace di attrarre nuovi residenti e nuovi lavoratori.
Nel solo 2023 l’anagrafe dei comuni della regione ha registrato quasi 79 mila nuove iscrizioni di residenza e 39 mila cancellazioni, determinando quindi un saldo migratorio positivo di quasi 40 mila nuovi residenti, di cui 25 mila provenienti dall’estero e quasi 15 mila dalle altre regioni italiane.
L’Emilia-Romagna si colloca al secondo posto tra le regioni italiane per saldo assoluto (subito dopo la Lombardia, che però si caratterizza per una popolazione più numerosa) e prima per tasso migratorio.
Nella media dell’ultimo decennio l’Emilia-Romagna ha attratto ogni anno circa 7 residenti ogni mille abitanti, dato superiore a quello registrato ad esempio in Toscana (5,5 nuovi residenti ogni 1.000 abitanti), in Liguria e Lombardia (con 5,3 nuovi residenti ogni 1.000 abitanti).