(Sesto Potere) – Bologna – 2 dicembre 2023 – In questi giorni la Società MyMenu, acquisita nel 2021 dal Gruppo Pellegrini Spa, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per tutti i suoi dipendenti in Italia, annunciando che dismetterà le attività a fine anno terminando tutti i rapporti di lavoro per i 35 lavoratori e lavoratrici assunti con contratto subordinato, ma anche per tutti – e sono 242 a livello nazionale – i lavoratori con contratto di collaborazione, a cui si aggiungono 55 lavoratori con partita Iva.
A Bologna sono coinvolti circa 35 lavoratrici e lavoratori.
“Il tavolo di confronto nazionale – spiegano in una nota FILT CGIL Bologna e NIDIL CGIL Bologna – è aperto e ci sono già stati incontri con tutte le Organizzazioni Sindacali coinvolte, per trovare una soluzione per tutto il personale. In questo contesto ed in ragione della Carta dei Diritti firmata a Bologna, è necessario che venga aperto anche un tavolo di confronto a livello locale e che si rispettino gli impegni assunti con la Carta di Bologna. Ricordiamo che MyMenu è stata la prima firmataria nel maggio del 2018 della “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano”, più nota come Carta dei Rider”.
A tutela delle lavoratrici e dei lavoratori FILT CGIL Bologna e NIDIL CGIL Bologna si dicono pronte ad utilizzare tutti gli strumenti, sindacali e legali, a loro disposizione.
In merito a questa vicenda Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto del Sindaco metropolitano e delegato al Lavoro, ha dichiarato: “Apprendiamo che la procedura di licenziamento collettivo avviata a livello nazionale dalla società MyMenu del Gruppo Pellegrini avrà una pesante ricaduta anche sul territorio metropolitano, colpendo 35 lavoratori. Il percorso che stiamo conducendo a tutela dei diritti con la Carta dei Riders prima e poi con la Carta metropolitana per la logistica etica ci pone in prima linea nella difesa del lavoro e del lavoro di qualità. Pertanto convocheremo il prima possibile un incontro del Tavolo di Salvaguardia, in modo da avere un confronto congiunto con azienda e sindacati e trovare le migliori soluzioni a tutela dei lavoratori”.