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L’Alma Mater chiude i Campionati nazionali universitari con 27 medaglie, di cui 11 d’oro

(Sesto Potere) – Bologna – 3 giugno 2024 – Ventisette medaglie, undici delle quali d’oro. Sono i tanti successi conquistati dalle atlete e dagli atleti del Cus Bologna ai Campionati Nazionali Universitari 2024, che quest’anno si sono svolti a Campobasso.

Tra gli undici ori, due sono tra i più attesi in assoluto, con il basket e il volley femminile. Mentre per il volley maschile, in casa Cus Bologna, la crescita della squadra è evidente, come dimostra il terzo posto conquistato dagli atleti allenati da Riccardo Not.
Due ori negli sport di squadra, ma gli altri? Uno porta la firma di Giulia Arpino, protagonista anche in nazionale con la scherma. Due, invece, sono del tennis, con una doppietta di Marta Lombardini, che conquista il titolo sia nel singolare che nel doppio femminile, insieme alla compagna Vittoria Modesti. Il tutto sotto la direzione di Alessandro Vitti.
Tre ori arrivano poi nel judo, anche grazie alla collaborazione con il Dojo Equipe, il Budokan Institute e il team Ima San Mamolo. C’è l’oro nel judo maschile a squadre, ma anche il nuovo trionfo di Betty Vuk che, non dimentichiamolo, è anche campionessa d’Europa e quest’anno cercherà un prestigioso bis. Sempre d’oro, sempre nel judo, anche Daniele Gasparri.
Gli ultimi tre ori (che in realtà sono i primi in ordine di tempo) sono del taekwondo: doppietta personale per Giuditta Carlini, già affermata a livello europeo, e per Joy Fructuoso che porta a casa anche una medaglia d’argento.

Questi successi premiano un grande lavoro collettivo e sono frutto di molti fattori: la progettualità, la scelta delle persone, ma soprattutto il senso di appartenenza e di comunità, che consente a ogni atleta, a prescindere dalla sua specialità sportiva, di sentirsi parte di un gruppo coeso, motivato e teso agli stessi fini.

Un rilievo e un merito particolari vanno riconosciuti al servizio “dual-career”, il progetto con il quale l’Università, d’intesa con il Cus Bologna, si schiera al fianco dei propri talenti sportivi per favorire la conciliazione fra lo studio e l’atletismo. Non una carriera facilitata, ma un ampio insieme di servizi personalizzati che consentono di portare avanti contemporaneamente due carriere altrettanto difficili: lo sport e lo
studio.

Infine, il percorso virtuoso di Campobasso è figlio di una progettazione partita negli anni scorsi che ha permesso al Cus Bologna di entrare in contatto con altre realtà sportive della città e fare sempre più rete. Così da poter schierare atleti che, nei giorni dei CNU, indossano con gioia i colori dell’Alma Mater. È un processo lungo, lento e costantemente in corso, per preparare i successi e le soddisfazioni del futuro.

«I miei più sinceri complimenti e ringraziamenti», ha commentato il Rettore Giovanni Molari, «alle squadre, ai singoli, agli allenatori e a tutto lo staff. Festeggiamo queste vittorie, ma festeggiamo soprattutto il grande e quotidiano impegno dei nostri studenti-atleti, a prescindere dagli esiti. Sono esiti che naturalmente ci rendono orgogliosi: ma saremmo orgogliosi in ogni caso, perché nella loro dedizione e nella loro capacità di conciliare lo studio e l’attività sportiva riconosciamo un generoso impegno che ci può essere d’esempio. Ringrazio anche le colleghe e i colleghi che curano il servizio ‘dual career’, che vogliamo rendere sempre più solido e inclusivo, anche per evitare che talenti sportivi preziosi si rassegnino all’università telematica. Sarò felice di incontrare e salutare personalmente, al più presto, le studentesse e gli
studenti che hanno indossato, con merito e con grande senso d’appartenenza, la maglia dell’Alma Mater».