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La lista Civica ‘Forlì Cambia’ lancia la proposta di una polizza per coprire danni legati a catastrofi naturali

(Sesto Potere) – Forlì – 5 aprile 2024 – Da Forlì, dopo la catastrofe di maggio 2023, parte una proposta per la protezione del territorio che potrà diventare un laboratorio nazionale. La lista Civica ‘Forlì Cambia’ lancia la proposta di una polizza per coprire danni legati a catastrofi naturali alle abitazioni dei privati, di cui il Comune sarà attore principale per garantire ai propri cittadini una copertura assicurativa in qualità di contraente, assicurando le abitazioni del Comune di Forlì. L’accordo è in fase di definizione nei suoi aspetti tecnici ma prevederà una copertura per danni derivati da inondazione, alluvione e terremoto.

Tramite una semplice piattaforma digitale/App, si potrà, gestire in maniera veloce la bonifica del sito, richiedere l’invio di un elettricista e di deumidificatori per ripristinare l’abitazione. Tra le garanzie previste rientrano anche i mobili di prima necessità quali il frigorifero, un periodo di soggiorno in albergo per la famiglia che si ritrova fuori casa o il rimborso delle prime necessità familiari quali alimenti, medicine, abbigliamento e prodotti per la cura della persona ed un servizio di guardia giurata per la tutela dell’abitazione. 

La misura, nella proposta, prevede un premio di base a carico del Comune e la possibilità da parte dei proprietari di aumentare le garanzie.

“Si tratta della  prima proposta di questo tipo di cui si ha notizia a livello nazionale – spiega Paola Casara Presidente de La Civica Forlì Cambia che, insieme a Loris Ceredi e agli altri candidati, hanno elaborato la prima proposta programmatica per “Zattini Sindaco 2024” -. Per questo intendiamo coinvolgere e responsabilizzare tutte le istituzioni: dal Governo agli enti locali, dalla Regione alla struttura commissariale. Speriamo che la misura possa trovare forme di agevolazione fiscale come avviene per l’esenzione dell’IMU prima casa. La stessa Regione Emilia-Romagna – ragiona – dispone tuttora una cospicua riserva di 10 milioni di euro derivanti dalle donazioni da destinare alle famiglie senza ancora una precisa destinazione. Dopo i fatti drammatici che abbiamo vissuto un anno fa, vogliamo ragionare sul presente e sul futuro con azioni di prospettiva, in un patto pubblico-privato che coinvolga l’amministrazione comunale di Forlì e i suoi cittadini. Da una parte la capacità di assicurare le abitazioni garantendo condizioni decisamente più convenienti rispetto a quelle che un singolo proprietario troverebbe sul mercato. Dall’altro dare spazio all’iniziativa individuale e poter garantire alla cittadinanza una protezione del bene più importante”.

I cambiamenti climatici, la fragilità dei territori e i costi per le emergenze impongono una riflessione ampia per la tutela del territorio e soprattutto sul primo bene universale, la casa. Una parte della città soffre ancora tanto per i danni causati dall’alluvione, evento di portata unica nella nostra storia locale.

Lo sforzo della comunità, delle istituzioni, dei volontari e dei donatori è encomiabile, ma talvolta insufficiente per tempistiche e risorse, soprattutto in eventi catastrofali. Il territorio, seppur con l’impegno di tutti i livelli istituzionali, ha prodotto risultati nel piano della ricostruzione delle opere pubbliche primarie ma richiede ancora tempo per gli interventi verso le famiglie e le imprese.

Gli interventi concreti sul piano fiumi e sul cronogramma di interventi per la prevenzione e il contenimento del rischio idrogeologico sono in ritardo, come i programmi sulle previste vasche di laminazione a tutela dei territori, iniziative di esclusiva pertinenza della Regione Emilia-Romagna.

“La preoccupazione delle famiglie per il loro futuro, specialmente nelle zone colpite, è un sentimento che colpisce e non può lasciare indifferenti – sottolineano Casara e Ceredi -: per questo, sulla base dell’esperienza devastante che abbiamo vissuto e di cui dobbiamo fare tesoro, proponiamo alla città un grande “Patto per la casa e le famiglie” che consenta alle persone di avere assicurato il proprio bene più importante, quello in cui nascono e crescono, in cui si modellano le vite, in cui si costruiscono le famiglie. La riflessione è nata in seno alle competenze del Comune, che non comprendono gli interventi previsti per il rischio idrogeologico su cui siamo comunque impegnati a sollecitare i tanti enti preposti; e pensando a cosa possiamo fare noi per il futuro, abbiamo previsto l’affidamento ad un broker assicurativo istituzionale il compito di individuare l’offerta assicurativa migliore per “coprire” tutte le abitazioni della città”. 

“Siamo consapevoli che la misura non può esaurirsi, sollevando il pubblico, ad ogni livello, nella messa in sicurezza del territorio ma siamo certi che potrà offrire una garanzia di protezione delle mura domestiche, che sono uno dei beni a cui ciascuno di noi si sente più legato perché spesso rappresentano i sacrifici e l’investimento di una vita”: concludono Casara e Ceredi.