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La cucina italiana patrimonio immateriale Unesco, la Fondazione CaRisp di Forlì “grazie anche a Casa Artusi”

(Sesto Potere) – Forlì – 12 dicembre 2025 – Il 10 dicembre la cucina italiana è stata ufficialmente riconosciuta “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” da parte dell’Unesco, e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì commenta così l’importante traguardo raggiunto: “un traguardo storico non che si limita a premiare singoli piatti o tradizioni regionali, ma l’intero insieme di pratiche, saperi e rituali che caratterizzano il nostro modo di cucinare e di stare a tavola: dalla scelta degli ingredienti, con le loro tipicità, alla convivialità familiare, dalla trasmissione di pratiche e ricette di generazione in generazione alla sostenibilità e biodiversità culturale. Un riconoscimento che sottolinea l’importanza della cucina come espressione identitaria profonda del nostro Paese e che ne racconta la capacità di costruire legami sociali e di raccontare culture locali”.

“Al successo di questo percorso ha dato un contributo fondamentale la Fondazione Casa Artusi di Forlimpopoli, istituzione co-fondata e costantemente sostenuta dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì proprio per valorizzare la cucina domestica italiana, nel nome di Pellegrino Artusi, il primo a sapervi riconoscere uno degli elementi costitutivi dell’identità nazionale. La Fondazione Casa Artusi è stata infatti tra le prime a volere e sostenere la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale presso l’Unesco, mettendo a fattor comune il proprio impegno educativo e divulgativo e gettando un ponte tra la tradizione romagnola e l’identità gastronomica nazionale”: aggiunge la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Il riconoscimento dell’Unesco alla cucina italiana come patrimonio collettivo rafforza, da questo punto di vista, il percorso parallelo che il territorio forlivese ha intrapreso con quello cesenate per l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura per il 2028 visto che tra i sentieri della bellezza che animano questo percorso un posto di primo piano è stato convintamente riservato proprio al cibo come espressione della nostra memoria, del nostro senso di comunità e della nostra creatività”: ridorda ancora la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che torna quindi a rivolgere il proprio ringraziamento ed apprezzamento: “non solo alla Fondazione Casa Artusi per il ruolo svolto nella costruzione del dossier di candidatura all’Unesco, ma a tutti gli operatori e le imprese che ogni giorno, a Forlì e in Romagna, rinnovano ed innovano la cultura italiana del cibo, facendo della nostra terra un punto di riferimento del made in Italy e dell’Italian way of life a livello internazionale”.