venerdì, Agosto 23, 2024
HomeEmilia-RomagnaIus scholae, botta e risposta Lucchi (Pd) e Celletti (Lega)

Ius scholae, botta e risposta Lucchi (Pd) e Celletti (Lega)

(Sesto Potere) – Cesena – 23 agosto 2024 – L’assessore comunale di Cesena e recentemente candidata alla prossime elezioni regionali per il Partito Democratico Francesca Lucchi (foto a lato) è intervenuta con una nota salutando positivamente “la recente apertura di Forza Italia sullo ius scholae” definendolo “un segnale importante, da cogliere” e dicendosi “certa” che il suo partito “farà di tutto per non sprecare questa occasione” promettendo il suo personale “impegno” nella questione “della cittadinanza dei tanti bambini  e i ragazzi che frequentano le nostre scuole  figli di stranieri, ma di fatto italiani”.

A stretto giro si registra la replica di Antonella Celletti, (foto in alto), responsabile Enti locali di Lega Romagna, che in una nota afferma: “Non si avverte alcuna necessità di cambiare la legge sulla cittadinanza, tantomeno di introdurre lo ‘ius scholae’: a diciotto anni i figli nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri possono, se vogliono, chiedere la cittadinanza. Fino a quell’età hanno naturalmente gli stessi diritti e le stesse opportunità dei giovani italiani. La cittadinanza non può essere regalata, è un passo importante e per questo deve essere assunto responsabilmente, ma non può neppure essere imposta. Purtroppo a sinistra si affronta questo tema senza un’analisi approfondita della situazione e senza spiegare cosa si intenda per integrazione”.

Francesca Lucchi

Francesca Lucchi ha chiesto espressamente di affrontare “un tema così importante come quello della cittadinanza al di fuori degli steccati ideologici” e Antonella Celletti ha replicato: “Anche Francesca Lucchi, aspirante consigliera regionale del Pd, va avanti a slogan. Chi crea gli steccati ideologici è la sinistra che scientemente finge di non vedere la realtà che presenta un’articolata platea di giovani immigrati con culture d’origine diverse, anche incompatibili tra loro e con la nostra. Ci sono giovani stranieri che si adeguano alle nostre leggi e alle nostre regole per cultura e tradizioni simili e ce ne sono altri che non hanno alcuna intenzione di farlo e lo dichiarano apertamente. E allora ci dica Lucchi se cittadinanza per il Pd significhi anche integrazione con la nostra società e con i principi della Carta costituzionale o se sia la nostra società a doversi adattare e uniformare a valori e regole di altre culture, magari antitetici ai nostri.” 

Secondo Antonella Celletti: “Prima ci si deve accordare sul significato da attribuire al concetto di un’integrazione socialmente e culturalmente accettabile da parte della stragrande maggioranza degli italiani e su quali siano i percorsi per raggiungerla concretamente. Se di scuola si parla, poi, le sbandate relativiste e multiculturali, a cui troppo spesso si assiste, favoriscono certamente la separatezza e la progressiva sottomissione piuttosto che l’integrazione. Dunque, anche su questo aspetto ci vuole una chiarezza che non si è ancora vista. A Lucchi voglio anche ricordare che l’Italia è il paese che concede in assoluto più cittadinanze in Europa, nel 2022 sono diventati cittadini italiani oltre 213.000 stranieri, il 76% in più che nel 2021. Siamo quindi certi che lo ‘ius scholae’ non può fare la differenza nell’acquisizione della cittadinanza, ma lo siamo anche sul fatto che sia ora di stoppare le strumentalizzazioni su questo tema cercando di fuorviare l’opinione pubblica”: conclude la responsabile Enti locali della Lega Romagna.