(Sesto Potere) – Forlì – 22 luglio 2025 – Italia Viva Forlì guarda con favore al percorso avviato verso la possibile fusione tra i Comuni di Portico di Romagna, Rocca San Casciano e Dovadola. “Si tratta di una sfida impegnativa, ma anche di un’occasione rara per rilanciare un’area dell’Appennino forlivese con una progettualità condivisa e uno sguardo lungo”, affermano gli esponenti locali del partito guidato da Matteo Renzi.
“Non esistono soluzioni perfette, ma esistono scelte coraggiose – affermano da Italia Viva –. La fusione può e deve essere una di queste: non come operazione di facciata, ma come progetto autentico di rilancio istituzionale e territoriale”.
Il partito sottolinea che “l’unificazione dei tre Comuni non deve limitarsi a un fatto amministrativo, ma dev’essere accompagnata da una visione concreta su tre fronti: qualità dei servizi pubblici, capacità di investimento e attrattività del territorio: la vallata del Montone ha urgente bisogno di trovare una nuova prospettiva, concreta e perseguibile, per costruire il proprio futuro”
“È indispensabile che il percorso sia partecipato – continua la nota – ma occorre anche evitare che ogni discussione diventi un pretesto per fermare tutto. Non servono difese d’ufficio o conservatorismi locali, ma una nuova idea di governo del territorio”.
Il partito invita anche la Regione Emilia-Romagna a “non limitarsi a fare da spettatrice ed erogare gli incentivi economici previsti, ma ad assumere un ruolo attivo di accompagnamento e supporto tecnico, affinché la fusione si traduca in atti concreti”.
“Siamo a fianco di chi, nei territori, sta lavorando con serietà a questo percorso – concludono da Italia Viva –. Ma a condizione che il tempo drlle discussioni astratte sia finito: ora servono un cronoprogramma chiaro, impegni vincolanti e un progetto all’altezza delle aspettative delle comunità locali. Ben vengano tutti gli studi di fattibilità, ma una cosa è certa: se non si interviene, e si è già in ritardo per farlo, quelle comunità sono destinate a vivere anni di ulteriori difficoltà e a proseguire in uno spopolamento che non vogliamo rassegnarci a considerare irreversibile”.