(Sesto Potere) – Forlì – 25 luglio 2024 – I sindacati FEMCA-CISL, FILCTEM-CGIL e UILTEC-UIL annunciano con soddisfazione il successo delle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali nel settore delle calzature industria e della moda artigianato, siglati rispettivamente il 17 e il 16 Luglio 2024. Questo accordo rappresenta un passo avanti significativo per migliorare le condizioni lavorative e salariali di oltre 200.000 addetti impiegati in più di 4.000 aziende in tutta Italia.
Per il settore delle calzature industria, l’intesa prevede un aumento medio sui minimi salariali di 191 €, suddiviso in tre tranche: la prima di 90 € a partire dal 1° agosto 2024, la seconda di 51 € dal 1° agosto 2025 e la terza di 50 € dal 1° agosto 2026. Inoltre, le aziende aumenteranno la loro quota al fondo sanitario integrativo Sanimoda di 3 €, arrivando a 15 € al mese per ogni dipendente a decorrere dal primo gennaio 2026. Dal 1° gennaio 2025, le aziende verseranno anche 2 € per la copertura LTC (non autosufficienza) e, dal 1° aprile 2025, la quota per l’assicurazione Previmoda per la premorienza e l’invalidità permanente sarà adeguata di un ulteriore 0,04%.
Per quanto riguarda il settore moda artigianato, gli aumenti salariali previsti ammontano a 172 € sul terzo livello, divisi in quattro tranche: 28 € a luglio 2024, 40 € a gennaio 2025, 49 € a ottobre 2025 e 55 € a ottobre 2026. È prevista un’una tantum per il periodo di vacanza contrattuale di 110 €, suddivisa in due tranche: 55 € a settembre 2024 e 55 € a marzo 2025.
La parte normativa dell’intesa sottoscritta risponde a numerose richieste avanzate, tra cui l’aumento del limite massimo del periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia da 21 a 24 mesi e di ulteriori 90 giorni per lavoratori con disabilità certificata. È stata istituita una Commissione per la riforma dell’inquadramento, inserite le linee guida per il lavoro agile e regolamentata l’attivazione della Banca Ore Solidali. In tema di contrasto alla violenza di genere, è stato recepito l’accordo quadro europeo sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro e sarà previsto un mese retribuito al 60% a carico delle aziende per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione. Gli scatti di anzianità per gli apprendisti sono stati aumentati a 6 € e la percentuale di maggiorazione per gli accordi di flessibilità è stata incrementata dal 10% al 12%.
La parola passa ora ai lavoratori che nelle assemblee nei luoghi di lavoro voteranno l’accordo.
Allarme nel settore calzaturiero sammaurese: urgente necessità di interventi istituzionali
“Nonostante questo importante traguardo contrattuale, il distretto calzaturiero sammaurese, che conta circa 226 imprese attive, per un totale di circa 3500 addetti e noto per l’eccellenza del “Made in Italy”, sta attraversando una crisi senza precedenti – commentano le tre sigle sindacali FEMCA-CISL Romagna, FILCTEM-CGIL Forlì-Cesena e UILTEC-UIL Cesena – .Già dalla fine del 2023, sono emersi segnali allarmanti che oggi si sono concretizzati in una situazione drammatica: quasi tutte le aziende, sia industriali che artigianali, fanno ricorso a strumenti di ammortizzazione sociale con percentuali mai viste prima . Diverse sono state le piccole imprese, che a seguito dell’esaurimento delle giornate di ammortizzatore sociale si sono viste costrette a chiudere. Un duro colpo per il tessuto economico e sociale del territorio, che rischia di perdere una filiera dove il lavoro buono, la storica contrattazione territoriale e le ottime relazioni industriali, hanno sempre prodotto condizioni di miglior favore per tutti gli addetti.
FEMCA-CISL Romagna, FILCTEM-CGIL Forlì-Cesena e UILTEC-UIL Cesena si sono immediatamente attivate per affrontare l’emergenza, cercando soluzioni alternative per sostenere i lavoratori e le lavoratrici del settore. Tuttavia, nonostante gli sforzi, i tentativi di coinvolgere politica e istituzioni a livello nazionale non hanno ancora prodotto i risultati sperati.
“Oggi più che mai è indispensabile il sostegno delle istituzioni e della politica a tutela di un distretto che garantisce lavoro di qualità e produce un’eccellenza riconosciuta a livello globale,” continuano -. “Il sapere artigianale che contraddistingue il nostro territorio è a rischio di disperdersi se non si interviene prontamente.
“L’auspicio – concludono – è che si agisca rapidamente, per salvaguardare questo settore cruciale per l’economia locale e nazionale, evitando ripercussioni catastrofiche a livello sociale. Il settore calzaturiero sammaurese necessita di misure concrete e immediate per superare la crisi e mantenere vivo quel “saper fare” che rende il Made in San Mauro un sinonimo di qualità riconosciuto in tutto il mondo”.
FEMCA-CISL Romagna, FILCTEM-CGIL Forlì-Cesena e UILTEC-UIL Cesena ribadiscono il loro impegno a continuare la lotta per il sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici nelle aziende del distretto e sollecitano un intervento urgente da parte delle istituzioni e della politica.