(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 24 settembre 2025 – “Proteggere l’imprenditoria sana dalle infiltrazioni criminali è una priorità assoluta, perché significa difendere chi lavora rispettando le regole e garantire un mercato competitivo e giusto. E le notizie di queste ore, con l’arresto di un esponente di spicco della ‘ndrangheta che agisce in Emilia, ci confermano che la soglia di attenzione su questi fenomeni, a ogni livello, non deve mai calare d’intensità”.
Così l’assessora regionale alla Legalità, Elena Mazzoni, che questa mattina è intervenuta al convegno ‘Chi Costruisce, chi distrugge’ organizzato a Reggio Emilia dalla locale Cassa edile.
Una occasione per fare il punto sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore delle costruzioni e l’impegno delle istituzioni e delle imprese a contrastare l’illegalità.
L’iniziativa si svolge a Reggio Emilia, epicentro delle vicende del Processo Aemilia, evento che testimonia quanto il settore delle costruzioni sia esposto alle infiltrazioni criminali, ma che allo stesso tempo dimostra l’attenzione costante delle istituzioni nel presidiare un comparto fondamentale per l’economia e per la vita delle comunità.
La Regione, quest’anno, con l’avviso pubblico per gli Accordi di Programma per la Legalità 2025 ha finanziato progetti per oltre 1,14 milioni di euro, in tutte le province a sostegno della promozione della legalità e del recupero dei beni confiscati. “Promuovere la cultura della legalità significa anche sensibilizzare la società: diffondere consapevolezza e responsabilità collettiva è il modo più efficace per rafforzare gli anticorpi contro le infiltrazioni criminali”, ha aggiunto l’assessora Mazzoni.
Inoltre, la Regione ha scelto di investire su strumenti concreti per rafforzare la trasparenza e prevenire i rischi di illegalità. Tra questi il Protocollo d’intesa per la legalità, che migliora l’interscambio informativo tra istituzioni e rafforza i controlli. L’Elenco di merito delle imprese costituisce invece una banca dati a disposizione delle stazioni appaltanti e delle imprese stesse, che semplifica le procedure evitando la necessità di ripresentare più volte la documentazione richiesta.
Accanto a questi strumenti, l’Osservatorio dei contratti pubblici consente di monitorare appalti e forniture, mentre le sperimentazioni su REPaC, attraverso l’uso del badge di cantiere, permettono la supervisione da remoto delle presenze di addetti e operatori, prevenendo il ricorso a manodopera irregolare e garantendo il rispetto degli orari di lavoro. È inoltre in corso di sviluppo il progetto del cartello virtuale di cantiere, pensato per innovare le modalità di tracciabilità e trasparenza delle attività.
“L’edilizia è uno degli assi portanti del nostro sistema economico e sociale– ha concluso l’assessora Mazzoni-. Per questo è necessario adottare strumenti sempre più avanzati e concreti, che aumentino la trasparenza e rendano più sicuro un settore vitale per le nostre comunità. In questa direzione l’intelligenza artificiale potrà aprire nuove frontiere, soprattutto se applicata all’incrocio dei dati provenienti da diverse istituzioni”.
Parallelamente, l’impegno regionale riguarda anche il sostegno al sistema giudiziario. Con il Patto regionale per una giustizia più efficiente ed efficace, integrata, digitale e vicina ai cittadini sono state messe a disposizione 150 dotazioni complessive tra personal computer, portatili e monitor, utili a sostenere la digitalizzazione dei processi in procure e tribunali dell’Emilia-Romagna.
Ai lavori del convegno sono intervenuti: il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Rita Cocciufa, il Procuratore capo, Calogero Gaetano Paci, il sindaco di Reggio, Marco Massari, la consigliera della Provincia, Cecilia Barilli.