(Sesto Potere) – Forlì – 15 ottobre 2025 – L’Istituto Storico di Forlì-Cesena ha recentemente condotto, dal 6 al 10 ottobre, cinque classi appartenenti a tre diversi Istituti Scolastici (due forlivesi, l’ITT “Marconi” e il Liceo artistico e musicale “Canova”, e uno cesenate, l’ITE “Serra”) in un inedito Viaggio della Memoria che ha avuto quale meta principale Barcellona.
Al centro del progetto è stata posta la guerra civile spagnola, iniziata nel 1936 e conclusasi nel 1939, a cui parteciparono molti romagnoli, tra i quali l’anarchico Pio Turroni, la socialista Giaele Franchini (figlia di Enrico Franchini, ultimo sindaco di Cesena prima dell’avvento del fascismo) e la forlivese Maria Lombardi, ma anche un romagnolo acquisito come Camillo Berneri, che per qualche anno visse a Forlì.
Partendo da questi quattro personaggi si è dipanato per cinque mesi, da gennaio a maggio, un periodo di preparazione per i giovani partecipanti che ha poi permesso loro di comprendere appieno quanto visto direttamente nel corso del viaggio, cofinanziato dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna con un contributo di 15 mila euro.
I ragazzi coinvolti sono stati 81, accompagnati da 8 insegnanti (Davide Giunti del “Serra”, Flavia Gramellini, Gloria Scaioli e Lino Di Marzio del “Canova”, Donatella Rabiti, Mirco Baldini, Umberto Pasqui e Roberto Versari del “Marconi”) e da Maurizio Gioiello, membro dell’Istituto Storico.
Nel corso del viaggio sono stati visitati vari luoghi della memoria, a partire dalla piccola stazione di Remoulins (a pochi chilometri da Arles) dalla quale, nel 1939, Pio Turroni riuscì a fuggire mentre, in treno, veniva portato in un campo di concentramento francese al termine del conflitto spagnolo.
Successivamente gli studenti hanno potuto visitare ciò che resta del Campo di concentramento di Rivesaltes, ubicato quasi sul confine tra la Francia e la Spagna, oggi diventato un Memoriale molto particolare perché costruito sottoterra, per far capire che occorre scavare per scoprire ciò che è accaduto.
A Barcellona sono state ripercorse le zone in cui la guerra civile spagnola è drammaticamente entrata nella vita delle persone, in particolare a causa dei primi bombardamenti della storia che si devono all’aviazione italiana. E’ stato visitato il Rifugio 307 (durante il conflitto erano stati creati oltre 1400 rifugi, ora ne restano solo tre), probabilmente il momento più importante per capire che la guerra crea soltanto morte e distruzione.
Da segnalare anche il passaggio alla Prigione Modello, che per 113 anni, fino al 2017, è stato un carcere dove furono rinchiusi anche i repubblicani sconfitti dal dittatore Franco, e ora può essere visitato e utilizzato come centro di studi. Da ultimo, sono stati visionati il luogo in cui Camillo Berneri venne arrestato da agenti stalinisti e quello in cui il suo cadavere venne abbandonato.
In conclusione, la finalità ultima del progetto è stata quella di far comprendere che senza memoria non si può costruire il mondo di solidarietà, giustizia e pace che tutti vogliono, specie in questo particolare periodo storico molto travagliato.