(Sesto Potere) – Firenze, 14 novembre 2025 – Le città del futuro devono essere inclusive, accessibili e pensate per tutte le persone, senza distinzioni di età, condizione o capacità. È questa la visione che ha guidato l’edizione 2025 del Premio “Città Accessibili a Tuttə”, promosso da Inu e Urbit, la cui cerimonia di premiazione si è svolta ieri nell’ambito di Urbanpromo – Progetti per il Paese, all’Innovation Center di Firenze.
Giunto alla sua terza edizione, il Premio, sostenuto da Camera di Commercio di Genova, Cra-Regione Toscana e Fondazione Habitat Umano, con la collaborazione del Ministro per le Disabilità, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di Cerpa Ets e di Urbanistica Informazioni, e con il patrocinio del Ministero della Cultura, valorizza un approccio all’accessibilità che va oltre la semplice eliminazione delle barriere architettoniche.
L’obiettivo è promuovere una visione sistemica e integrata della qualità urbana, capace di coniugare inclusione, sostenibilità e innovazione sociale.
I progetti vincitori
Il primo premio nella sezione Tesi di laurea magistrale è stato assegnato al progetto “Water-Mine. Indagine storico-architettonica sulla rigenerazione del complesso minerario di Nebida in Sardegna”, firmato da Davide Filipi e Giorgio Lana (Università di Ferrara).
A seguire, il progetto “Reggio Emilia Città Educante” di Andrea Boni e Riccardo Pondi (Università di Ferrara) e “Patrimonio Mismatched” di Natalia Anna Wojtasik (Politecnico di Milano) hanno conquistato il secondo premio ex aequo.
Il terzo premio è andato a “Funzioni urbane e accessibilità. Analisi e scenari progettuali della città di Catania” di Antonino Piana (Università di Catania).
Per la sezione Ricerche e Studi, il primo premio è stato conferito al progetto “Un anno di sperimentazione tra arte, co-design e social justice” di Diana Ciufo e Flavia Dalila D’Amico (Sapienza Università di Roma), che coniuga ricerca, partecipazione e giustizia sociale come strumenti di accessibilità culturale.
“Il Premio Città Accessibili a Tuttə vuole cambiare il modo in cui guardiamo all’accessibilità urbana, non più come a un insieme di soluzioni tecniche, ma come a un principio di democrazia spaziale – ha spiegato Iginio Rossi, coordinatore del Premio per Inu–Urbit -. L’accessibilità deve essere parte integrante della pianificazione e della progettazione delle città, perché solo così possiamo costruire spazi realmente condivisi, equi e vivibili. I progetti premiati quest’anno mostrano come innovazione, cultura e responsabilità sociale possano convergere per dare forma a città più giuste e inclusive”.
Un laboratorio di inclusione urbana
Il progetto Città Accessibili a Tuttə, avviato da Inu nel 2016, si è affermato come un vero e proprio laboratorio nazionale di buone pratiche e ricerca, culminato nella pubblicazione delle Linee Guida per l’accessibilità urbana disponibili sulla piattaforma atlantecittaccessibili.inu.it.
Attraverso il Premio, l’iniziativa intende favorire la diffusione di esperienze e modelli replicabili, capaci di unire competenze tecniche, sensibilità sociale e partecipazione comunitaria.

