(Sesto Potere) – Cesena – 28 novembre 2025 – Inattività dei giovani, spina nel fianco del territorio. Confartigianato Cesena interviene sul tema dell’inattività giovanile partendo dai dati nazionali — 1,4 milioni di giovani inattivi tra i 25 e i 34 anni — per richiamare l’urgenza di un’azione concreta anche nei territori. Secondo l’associazione, il mismatch tra competenze richieste e competenze possedute colpisce duramente anche la Romagna, dove molte imprese artigiane non riescono a trovare figure tecniche qualificate nonostante opportunità occupazionali reali.
Confartigianato Cesena sottolinea che il punto centrale non è solo creare nuove misure, ma rafforzare il collegamento stabile tra scuola, formazione e imprese, aiutando i giovani a conoscere percorsi professionali solidi e spesso poco valorizzati. Per il territorio cesenate, questo significa potenziare l’orientamento nei percorsi tecnici e professionali, rilanciare l’alternanza scuola-lavoro e rendere l’apprendistato il canale privilegiato di ingresso qualificato nel mercato del lavoro.
Le imprese artigiane del comprensorio rappresentano già un modello virtuoso: offrono ambienti dove i giovani possono apprendere competenze autentiche, sviluppare autonomia e crescere professionalmente. Per questo Confartigianato Cesena chiede di ripristinare la decontribuzione totale dei primi tre anni di apprendistato nelle microimprese e di introdurre incentivi stabili al tutoraggio, funzione che ricade in gran parte sui titolari.
L’associazione propone inoltre che la governance delle politiche contro l’inattività giovanile includa direttamente le organizzazioni imprenditoriali territoriali, affinché i percorsi formativi rispecchino le reali esigenze delle aziende locali.
Per Confartigianato Cesena, contrastare l’inattività significa costruire un modello di sviluppo fondato su dialogo scuola-impresa, politiche attive efficaci e valorizzazione del talento, offrendo ai giovani cesenati percorsi di lavoro di qualità e prospettive concrete per costruire il proprio futuro”.

