(Sesto Potere) – Bologna – 29 luglio 2025 – Negli ultimi 12 mesi (aprile 2024-marzo 2025) l’Emilia-Romagna ha esportato beni per un valore di 80 miliardi e 994 milioni di euro, pari al 13,5% dell’export nazionale. Il 2024 aveva visto un calo delle esportazioni regionali del 2,5%. Nei primi tre mesi del 2025 il calo delle esportazioni prosegue, tuttavia con una flessione meno accentuata del -1,5% sul I trimestre 2024, mentre a livello nazionale si segnala una crescita pari al +3,0%.
Tra le province emiliano-romagnole cali più accentuati nel primo trimestre 2025 si osservano a Piacenza (-14,2%), Reggio Emilia (-4,0%) e Rimini (-2,3%). All’opposto cresce l’export manifatturiero di Ravenna (+3,6%), Ferrara (+1,3%) e Modena (+1,2%).
Le dinamiche così diversificate tra i territori sono fortemente legate alla composizione settoriale del rispettivo export. Nel dettaglio, per i settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese, quali alimentari, legno, mobili, moda, prodotti in metallo e altre manifatture (tra cui Strumenti e forniture mediche e dentistiche), che rappresentano il 27,0% dell’export manifatturiero, si osserva una migliore tenuta grazie all’alimentare.
Complessivamente infatti i 9 settori a vocazione di MPI in Emilia-Romagna registrano un calo dell’export di appena il -0,3% nei primi 3 mesi del 2025, dinamica più attenuata del -1,3% osservato per le MPI a livello nazionale.
Tra i settori di MPI l’unico in crescita è l’Alimentare, settore anticiclico che segna un +10,7% e rappresenta il 40,0% dell’export di MPI. Tra i restanti settori a vocazione di MPI, è in calo con dinamiche più accentuate l’export di Articoli in pelle (-13,1%), Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili) (-11,1%) e Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (-10,8%).
Complessivamente la Moda, che comprende tessile, abbigliamento e calzature, cala del 7,1% in Emilia-Romagna, dinamica più accentuata del -5,1% nazionale.
Tra i restanti settori, risulta in difficoltà il settore dei Macchinari e apparecchiature, primo per valore (rappresenta il 27,4% dell’export manifatturiero regionale), in calo del -4,6%, mentre le esportazioni di Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi segnano una crescita del +10,7%.
Il comparto della Meccanica, che include metallurgia, prodotti in metallo, macchinari, mezzi di trasporto, etc. e rappresenta la metà (il 50,2%) delle esportazioni regionali, nei primi 3 mesi del 2025 cala dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in miglioramento rispetto alla dinamica del 2024 (-3,2%).
Nel I trimestre 2025 le esportazioni dell’Emilia-Romagna verso i primi 15 paesi partner hanno subito una riduzione del 2,2%, un calo più pronunciato rispetto all’export destinato al resto del mondo (+0,0%). Le esportazioni verso l’Unione Europea, mercato di riferimento per oltre la metà delle esportazioni (51,5%), sono cresciute dell’1,8%, mentre quelle verso i paesi Extra-UE sono diminuite del 5,2%.
Si intensifica la contrazione verso il primo mercato di destinazione dell’export manifatturiero.
Nei primi tre mesi del 2025 le esportazioni verso gli Stati Uniti, primo mercato di riferimento per l’Emilia-Romagna, sono calate del 2,7%, in controtendenza rispetto al +11,6% dell’Italia, dato che risente dell’anticipazione di acquisti da parte delle aziende statunitensi precedenti all’applicazione dei dazi.
Nel dettaglio, oltre metà delle esportazioni verso gli Stati Uniti sono composte da Autoveicoli made in Modena e Bologna (29,9% dell’export regionale verso USA) in crescita del 23,7%, e da Macchinari (27,6%), in calo del 24,1%.
A livello provinciale, l’export verso USA nel I trimestre 2025 è in crescita solo in 2 province su 9: a Bologna (+10,8%) e Modena (+9,6%), mentre si osservano cali più accentuati a Ravenna (-42,3%), Rimini (-20,2%) e Ferrara (-15,6%). Calano a doppia cifra anche Parma (-13,4%), Piacenza (-13,1%), Reggio Emilia (-13,0%) e Forlì-Cesena (-12,0%).
Segnali di ripresa dal secondo mercato di destinazione dell’export manifatturiero. Dopo un 2024 in calo (-5,3%), nel primo trimestre 2025 si registra una tenuta delle vendite emiliano-romagnole verso la Germania (-0,1%). A livello provinciale cresce l’export verso il mercato tedesco di Rimini (+22,2%), Forlì-Cesena (7,4%), Bologna (+6,6%), Ravenna (+4,4%) e Modena (+2,1%), mentre cala a Ferrara (-12,0%), Piacenza (-11,8%), Reggio Emilia (-5,9%) e Parma (-1,1%).
I conflitti in Medio Oriente, tra Russia e Ucraina e le tensioni tra India e Pakistan mettono a rischio 7,5 miliardi di esportazioni emiliano-romagnole, pari al 4,6% del valore aggiunto regionale, facendo dell’Emilia-Romagna la seconda regione dopo la Toscana per esposizione verso questi paesi.
A livello provinciale tra le 34 province italiane più esposte alle aree di crisi internazionali troviamo Piacenza in ottava posizione, con un export verso questi territori pari al 6,5% del valore aggiunto provinciale, Reggio Emilia in dodicesima posizione (5,4%), Bologna in tredicesima posizione (5,3%), Modena in quattordicesima posizione (5,3%) e Parma in ventesima posizione (4,3%).
