(Sesto Potere) – Bologna – 19 marzo 2025 – Pubblicato il nuovo focus sull’imprenditoria giovanile a cura del Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna.
Le imprese artigiane a conduzione giovanile – In Emilia-Romagna alla fine del 2024 le imprese gestite da giovani under 35 sono 31.603, pari al 7,3% del totale delle imprese presenti in regione. Di queste, più di una su tre è artigiana (il 35,0%), pari a 11.065 imprese artigiane guidate da giovani, che rappresentano il 9,2% del totale delle imprese artigiane in regione. Nell’artigianato è quindi maggiore la quota di imprese giovanili rispetto al resto dell’economia emiliano-romagnola, tuttavia l’incidenza rimane lievemente inferiore rispetto al 9,7% medio nazionale.
Passaggio generazionale – Molte di queste imprese prima appartenevano ai genitori e prima ancora ai nonni di questi giovani imprenditori. Secondo gli ultimi dati disponibili del Censimento Istat in Emilia-Romagna in 6 anni (2016-2022) una impresa su dieci è stata interessata da passaggio generazionale pari all’11,2% del totale, superiore al 9,1% nazionale. Per effetto anche dell’invecchiamento demografico, i passaggi generazionali sono cresciuti del 16,4% rispetto al dato rilevato attraverso il Censimento delle imprese precedente (2018). Un ulteriore 7,8% delle imprese dichiara di prevedere un passaggio generazionale nei prossimi 5 anni, segnalando una tendenza
destinata a proseguire.
Occupazione giovanile – Il periodo tra il 2021 e il 2024 è stato segnato da eventi macroeconomici rilevanti, come la guerra in Ucraina, una crisi energetica che ha accelerato l’inflazione, la stretta monetaria più severa della storia dell’Euro e la crisi in Medio Oriente. Nonostante queste difficoltà, in questi quattro anni l’occupazione giovanile in Italia è cresciuta ad un tasso doppio della media europea.
Nel 2024 in Emilia-Romagna sono 467 mila gli occupati tra i 15 e i 34 anni, l’11,2% in più rispetto al 2021, quando erano 420 mila, con un incremento superiore al +2,8% rilevato per il totale occupazione. I giovani hanno fornito un contributo determinante nella ripresa occupazionale complessiva, contribuendo per l’85,5% all’incremento dell’occupazione regionale tra il 2021 e il 2024.
Il tasso di occupazione under 35 – che indica il rapporto tra occupati di 15-34 anni su popolazione corrispondente di 15-34 anni – nel 2024 si attesta al 53,3% in Emilia-Romagna, superiore di 8,4 punti al 44,9% medio nazionale. Il tasso di Neet (quota di giovani con meno di 35 anni che non stanno studiando e non lavorano) nel 2024 in regione si attesta al 10,7%, inferiore al 17,3% medio nazionale.
Questo ultimo aspetto è paradossale in un momento di carenza di capitale umano accentuata da una sfavorevole dinamica demografica.
Sale la difficoltà di reperimento del personale – L’ottima performance dell’occupazione si accompagna alla crescente problematica della difficoltà a trovare le persone da inserire in azienda, giovani compresi. La crescita dell’occupazione si associa ad un rilevante e crescente mismatch tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato.
Da una analisi dei dati annuali dal Sistema informativo Excelsior pubblicati da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
nel 2024 le imprese emiliano-romagnole indicano una difficoltà di reperimento del personale nel 50,6% delle entrate previste, in aumento di 2,2 punti percentuali rispetto al 48,5% del 2023. La difficoltà di reperimento si conferma anche per le figure con meno di 30 anni (49,2%), che rappresentano una entrata su tre (il 30,9%).
Artigianato, un magnete di attrazione per le giovani generazioni – In un contesto caratterizzato da una profonda crisi demografica e dalla carenza di competenze sul mercato del lavoro, le imprese artigiane delineano un significativo potenziale attrattivo per i giovani, come emerge dai dati della rilevazione di Censis e Confartigianato svolta su un campione di giovani tra 18 e 35 anni.
Il magnete di attrazione della piccola impresa a vocazione artigiana consiste in una combinazione di valori, opportunità di crescita personale e professionale e flessibilità, che risponde alle esigenze e alle aspettative delle nuove generazioni.
Sono 4 milioni 60 mila i giovani tra 18 e 34 anni, pari al 39,3%, a cui piacerebbe lavorare nell’artigianato o intraprendere una delle professioni dell’artigianato, con una marcata attrazione registrata anche per 836 mila giovani laureati, il 37% del totale dei laureati under 35.
L’artigianato condensa, in modo diffuso, diversi tratti della sostenibilità, ambientale, economica e sociale. Di conseguenza, le imprese artigiane possono rappresentare un magnete per i giovani che in Italia sono più orientati verso imprese socialmente e ambientalmente sostenibili.
Nella rilevazione di Eurobarometro sull’imprenditoria sociale, i giovani tra 15 e 30 anni in Unione europea privilegiano le persone e il pianeta prima del profitto nel 37,1% dei casi e l’Italia è il primo tra i 27 paesi dell’Unione con il 41,5%, davanti alla Spagna con il 40,7%, alla Francia con il 39,8%, mentre è più distante la Germania con il 33,8%.
Nella prospettiva di una imprenditorialità giovanile sempre più sostenibile, si conferma l’attrattività dell’artigianato: il 76,6% dei giovani under 35 ritengono che vi sia una elevata attenzione alla sostenibilità ambientale da parte dell’artigianato