(Sesto Potere) – Bologna – 18 marzo 2025 – I dati forniti oggi dall’INAIL sugli infortuni sul lavoro e gli incidenti con esito mortale e analizzati dall’ “Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia-Romagna”, costituito dalla CGIL regionale dell’Emilia-Romagna, offrono un quadro chiaro della situazione infortunistica del 2024.
Nella nostra regione si sono registrati 75.868 infortuni denunciati, con un lieve calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il numero delle denunce di infortunio con esito mortale è aumentato del 5,5%, raggiungendo quota 96. Anche le malattie professionali denunciate hanno subito un incremento significativo del 15,8%, passando da 6.516 a 7.543 casi.
A livello nazionale, nel 2024 si sono verificati 589.571 infortuni, di cui 1.090 con esito mortale. Questo significa che ogni giorno in Italia si registrano in media tre morti sul lavoro e oltre 1.600 infortuni.
Dal 2020 al 2024, in Emilia-Romagna hanno perso la vita sul lavoro 576 lavoratori e lavoratrici, con numeri particolarmente elevati nei settori dell’agricoltura (69 vittime), dell’edilizia (90) e del trasporto e magazzinaggio (117).
Preoccupano in particolare l’aumento degli infortuni mortali tra le lavoratrici donne, passati da 7 a 11 in un anno (+57,1%), tra i lavoratori stranieri (+21,1%) e tra gli over 65 (+50%).
Infine, un dato allarmante emerge dall’analisi a lungo termine: oltre la metà degli infortuni mortali riguarda lavoratori con contratti precari e si verifica in aziende con meno di 10 dipendenti.
Ancora oggi, esattamente come 60 anni fa, un terzo degli infortuni mortali è dovuto a cadute dall’alto e un altro 15,7% allo schiacciamento causato dalla caduta di oggetti.