(Sesto Potere) – San Mauro Pascoli, (FC) – 18 settembre – In anteprima nazionale nelle due città pascoliane, San Mauro Pascoli e Barga, il nuovo film Zvanì – Il Romanzo Famigliare di Giovanni Pascoli per la regia di Giuseppe Piccioni, dedicato alla vita di Giovanni Pascoli e girato per buona parte nel paese di nascita, a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena) e in quello di adozione, Barga (Lucca).
Il film sarà presentato in anteprima il prossimo 30 settembre in contemporanea nelle due città pascoliane.
Coprodotto da Rai Fiction e MeMo Films– su soggetto e sceneggiatura di Sandro Petraglia con la collaborazione di Lorenzo Bagnatori ed Eleonora Bordi –Zvanì è interpretato da Federico Cesari, Benedetta Porcaroli, Liliana Bottone, Luca Maria Vannuccini, con la partecipazione straordinaria di Riccardo Scamarcio e con Margherita Buy. Dopo l’anteprima nazionale a San Mauro Pascoli e a Barga, il film sarà al cinema dal 2 ottobre distribuito da Academy Two e successivamente in onda su Rai 1.
Zvanì– Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli è stato girato in gran parte negli spazi e negli ambienti di Villa Torlonia, a San Mauro Pascoli, luogo dell’infanzia e della giovinezza del poeta e nella casa toscana di Castelvecchio Barga, dove Pascoli si rifugiò nel 1895. Questi luoghi della sua memoria e della poesia, negli scorsi mesi di settembre e ottobre si sono trasformati in veri e propri set cinematografici; nelle due città pascoliane, sono stati accolti il regista, gli attori, la produzione e tutte le maestranze impiegate, tantissime, nella realizzazione dell’opera cinematografica, con un lavoro intenso e al tempo stesso emozionante.
Nel 170° della nascita di Giovanni Pascoli, la proiezione del film rappresenta il modo più immediato ed efficace per avvicinare il poeta al pubblico, rivelando aspetti inediti della sua vita che si intrecciano con la sua opera ancora oggi così attuale, grazie a un mezzo potente come il cinema.
La trama. È il 1912. Il poeta Giovanni Pascoli è morto e un treno parte da Bologna per le sue esequie con studenti, autorità e parenti, tra cui la sorella Maria, chiamata Mariù. Il viaggio riflette il lutto del Paese, dove persone di tutte le classi sociali rendono omaggio al poeta.
Attraverso i ricordi di Mariù, Zvanì racconta la vita di Pascoli: l’assassinio del padre, la giovinezza segnata dalla povertà, l’impegno politico e il rapporto complicato con Giosuè Carducci. Nonostante difficoltà personali e politiche, si laurea e riabbraccia le sorelle dopo anni. Vivono insieme, ma le dinamiche familiari sono tese: Ida, più indipendente, lascia il fratello per cercare una vita propria. Giovanni, famoso ma infelice, si ritira con Mariù a Castelvecchio, dove il treno che lo porta alla sepoltura attraversa uno spazio surreale, con apparizioni misteriose, come nelle sue poesie.