Roma – 18 luglio 2025 – “Monitorare il processo di vendita della divisione mondiale Dana Off Highway, annunciato dalla multinazionale statunitense Dana Holding Corporation, al fine di valorizzare e fornire ulteriore sviluppo alle realtà italiane della divisione”.
Con questo obiettivo – ribadito più volte dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso – si è tenuto al Mimit il 16 luglio il tavolo di confronto sulla vertenza Dana, alla presenza dell’azienda, delle organizzazioni sindacali e datoriali, dell’agenzia Sviluppo Lavoro Italia (SLI) e dei rappresentanti della Regione Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria e della Provincia autonoma di Trento.
A oggi – ricorda il Ministro delle Imprese e del Made in Italy – Dana in Italia conta più di 4.000 dipendenti in 12 stabilimenti produttivi e quattro entità legali (Dana Italia, Dana Motion Systems Italia, Dana TM4 e Dana Graziano) attive nello sviluppo e nella produzione di sistemi di trasmissione per il mercato delle macchine agricole e dell’edilizia.
Durante il confronto al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, i rappresentanti di Dana hanno presentato i dettagli dell’accordo di vendita del settore Off-Highway – che in Italia occupa 3.222 dipendenti – alla società americana Allison Transmission Holdings per 2,7 miliardi di dollari.
L’operazione comprende la cessione di tre delle quattro divisioni: Dana Italia, Dana Graziano e Dana Motion Systems Italia. Rimarranno nel perimetro italiano del Gruppo Dana le entità Dana TM4 Italia, Dana Graziano Light Vehicle di Rivoli (Torino) e DPCH.
Da un punto di vista occupazionale, a seguito del closing dell’operazione, Dana manterrà in Italia una forza lavoro pari a 842 dipendenti, distribuiti tra le tre entità legali che rimarranno nel perimetro del Gruppo.
La cessione, soggetta al vaglio dell’antitrust, è prevista alla fine del quarto trimestre del 2025. Mentre nei prossimi mesi – annuncia il Ministro delle Imprese e del Made in Italy – saranno riconvocate le parti per analizzare i nuovi elementi relativi al processo di vendita.
(Fonte notizia e foto Ministro delle Imprese e del Made in Italy)
Le società oggetto della vendita – spiegano in una nota congiunta i sindacati Fim, Fiom, Uilm nazionali – sono Dana Graziano, Dana Italia, DMSI con dieci stabilimenti coinvolti, vale a dire Crescentino, Rivoli, Sommariva, Cervere, Bari, Reggio Emilia e le tre unità di GrandArco, e con un organico di 3.200 dipendenti; resteranno invece in Dana le società TM4 Itali, DPH e una parte di Dana Graziano con i siti di Luserna, DPCH Reggio Emilia, Cavenago, Arzignano, Mestrino e un organico di 840 persone.
“Allison, ha fatturato nel 2024 3,2 miliardi di dollari con una ottima redditività, ha sede in Indiana negli USA, ha capacità produttive in USA, Ungheria e India; i dipendenti sono circa 4.000; quasi tutta la loro attuale attività è nel settore on-highway e ciò garantisce una potenziale complementarietà, a cui si aggiunge anche quella dei clienti”: ricordano le segreterie sindacali.
“Constatiamo che Allison è un acquirente industriale solido e che potenzialmente non si genereranno sovrapposizioni pericolose. Tuttavia potremo guardare alla operazione con sollievo e con fiducia solo dopo la presentazione del piano industriale da parte dell’acquirente, consapevoli che ci potrà essere una forte spinta verso l’efficienza. Sullo sfondo restano poi i rischi generali di spostamenti produttivi dovuti alla incipiente tensione commerciale con gli USA. Per queste ragioni resta preziosa l ‘attenzione istituzionale”: concludono le segreterie Fim, Fiom, Uilm nazionali.