(Sesto Potere) – Parma – 26 gennaio 2025 – Lactalis Italia – prima realtà del settore agroalimentare per presenza e capillarità sul territorio italiano con i brand Galbani, Parmalat, Leerdammer, Ambrosi e Castelli – consolida la sua presenza nelle regioni italiane, con un cospicuo investimento in Emilia-Romagna nel biennio 2023/2024 pari 31 milioni di euro, a favore della sostenibilità e dell’innovazione di prodotto e di processo.
Lactalis, in Emilia-Romagna, è presente con 6 siti produttivi e 2 di confezionamento e uno di stagionatura, per un totale di 9 siti che producono marchi quali Parmalat, Ambrosi e Castelli e 2 uffici centrali a Collecchio e Reggio Emilia.
- Collecchio: lo stabilimento di Collecchio è il sito produttivo di latte più grande in Italia e uno tra i più importanti al mondo. Situato in provincia di Parma, è lo stabilimento storico di Parmalat. Primo fra tutti, viene costruito nel 1961 dall’intuizione delle produzioni UHT (a lunga conservazione) e ancora oggi è il centro delle principali innovazioni del settore. Nello stabilimento vengono prodotte circa 390.000 tonnellate di prodotto per circa 700 milioni di pezzi tra latte e panne UHT, yogurt, dessert, e succhi di frutta. È qui che sono nati i marchi storici del gruppo quali Parmalat, Zymil, Chef, Santàl, Coppa Malù e che ogni giorno vivono grazie al lavoro di oltre 500 persone.
- A Collecchio ha anche sede lo storico stabilimento Bertozzi, fondato nel 1901 dove oggi avviene il taglio e confezionamento del Parmigiano Reggiano, per oltre 2000 tonnellate all’anno.
- Il Caseificio “Tricolore” a Reggio Emilia, uno tra i più grandi caseifici di produzione del Parmigiano Reggiano, dove si producono e stagionano 52.000 forme ogni anno.
- Il Caseificio di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma, è un piccolo caseificio specializzato nella produzione di Parmigiano reggiano DOP biologico. Ogni anno produce circa 14.00 forme.
- Lo stabilimento di Reggio Emilia, dove avviene il confezionamento del Parmigiano Reggiano prodotto negli altri caseifici del Gruppo.
- Il Caseificio di San Polo di Torrile, in provincia di Parma, dove avviene la produzione di Parmigiano Reggiano. Ristrutturato nel 2015 con l’aggiunta di nuove caldaie, è oggi uno dei più grandi caseifici di Parmigiano Reggiano con circa 45.000 forme l’anno.
- San Polo di Torrile: lo stabilimento di San Polo di Torrile, in provincia di Parma, fondato nel 1999, è un centro di raccolta e di concentrazione di siero di Parmigiano Reggiano, ma anche un impianto specializzato nella produzione di polvere di siero-proteine per il settore B2B, food e feed. Trasforma l’equivalente di circa 750.000 litri di siero liquido al giorno, per la produzione di 10.000 tonnellate di polvere all’anno.
- Il Caseificio “La Traversetolese” di Traversetolo, in provincia di Parma, dove vengono prodotte e stagionate ogni anno 23 000 forme di Parmigiano Reggiano con il brand Ambrosi Produzione e stagionatura Parmigiano Reggiano. Il caseificio dal 2017 a oggi si è fregiato di 6 premi al World Cheese Awards.
- Il sito di Turro, in Provincia di Piacenza, dove si stagionano ogni anno 88 mila forme di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
A fotografare il contributo alla crescita e allo sviluppo sostenibile in Italia e in Emilia-Romagna è lo Studio Impatto Paese condotto da The European House – Ambrosetti, con il team guidato da Emiliano Briante, Partner e responsabile dell’area Business & Policy Impact.
IMPATTO OCCUPAZIONALE
Nella regione, l’azienda sostiene 1.271 occupati in modo diretto, registrando una presenza occupazionale diretta significativa e in crescita nell’ultimo triennio (+20,7%). Ma non solo. Considerando l’attivazione delle filiere di fornitura e subfornitura, Lactalis genera un totale di 3.351 posti di lavoro in Emilia-Romagna.
IMPATTO ECONOMICO
Si calcola inoltre che questa massiccia attivazione di filiere locali da parte di Lactalis genera ricadute economiche per oltre €530 milioni, distribuiti in differenti settori, fra cui manifattura, packaging, settore agricolo, trasporto e logistica.
Se guardiamo all’impatto Economico di Lactalis in Italia, vediamo come questo è cresciuto del 25% negli ultimi due anni. A questo dato ha contribuito anche l’Emilia-Romagna con un incremento di 10 milioni di euro (+4% di impatto).
“L’Emilia Romagna è per Lactalis una regione strategica, in cui il Gruppo ha sempre investito, promuovendo lo sviluppo della filiera agroalimentare e sostenendo l’economia del territorio – ha dichiarato Giovanni Pomella, Amministratore delegato di Lactalis in Italia, che continua: “L’impatto economico generato da Lactalis sulle filiere locali supera il mezzo miliardo di euro e sono 31 i milioni di euro che il Gruppo ha investito sui diversi stabilimenti e caseifici Emiliano Romagnoli, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e all’innovazione di prodotto e di processo. La spinta innovativa, l’attenzione alla sostenibilità lungo tutta la filiera e la vicinanza alle comunità del territorio fanno dell’Emilia-Romagna un fiore all’occhiello mondiale del Gruppo Lactalis. Collecchio vanta anche uno dei più importanti centri di ricerca sul latte di Lactalis. Il Gruppo, grazie alla presenza di 9 stabilimenti di produzione e confezionamento nella Regione, è inoltre il primo esportatore di formaggio italiano con una quota del 18%, che consente quindi di sviluppare le tradizioni locali italiane, valorizzandole in oltre 150 Paesi del mondo”.
INVESTIMENTI IN EMILIA-ROMAGNA
Lactalis è tra le imprese che stanno investendo in modo rilevante e continuativo in Emilia-Romagna. Negli ultimi due anni, il Gruppo ha infatti investito in Italia 31 milioni di euro e prevede di farne ulteriori in futuro. Un grande e importante investimento è quello destinato alle nuove linee di produzione di Collecchio per l’R-PET Bianco. Grazie alla collaborazione con la filiera del riciclo, Lactalis ha infatti reso riciclabile il PET bianco e da oggi tutte le bottiglie Parmalat saranno in questo nuovo materiale.
Altro investimento rilevante è quello per il fotovoltaico nei diversi stabilimenti.
“Grazie all’applicazione del nostro modello dei 4 Capitali è stato possibile misurare, tra i vari impatti, il contributo totale al PIL e l’intera occupazione sostenuta lungo la filiera da Lactalis in Italia e nei territori di riferimento. Nella sola Emilia-Romagna, anche grazie ad un incremento nel valore delle forniture del Gruppo dal territorio del +10,7% tra il 2020 e il 2022 e sommando gli effetti diretti a quelli indiretti e indotti nell’economia, Lactalis ha generato un giro d’affari di oltre €530 milioni nel 2022, pari al 20% del totale nazionale e con un moltiplicatore economico regionale di 1,9” ha dichiarato Emiliano Briante, Partner e responsabile dell’area Business & Policy Impact, The European House – Ambrosetti, che aggiunge “Lactalis rappresenta inoltre la prima realtà internazionale dell’agroalimentare per numero di occupati in Italia. Anche in questo caso abbiamo misurato l’impatto indiretto e indotto, che porta il contributo occupazionale della presenza del Gruppo in Emilia-Romagna a oltre 3.350 occupati complessivamente sostenuti lungo le diverse filiere attivate, con un moltiplicatore occupazionale regionale di 2,7 e un incremento, rispetto al 2020, del +36%.”
RICERCA & SVILUPPO
Gli investimenti in R&S testimoniano la volontà del Gruppo di contribuire attivamente alla crescita e all’innovazione dell’intero comparto agroalimentare. Lactalis in Emilia-Romagna investe in R&S e spazi dedicati all’innovazione tra i più all’avanguardia nel settore ed è la prima azienda nel settore agrifood per numero di centri di ricerca in Italia, dimostrando il suo impegno tangibile verso l’eccellenza.
Grazie alle competenze e al know-how di 57 persone (+14% vs 2020) dedicate allo sviluppo e al miglioramento continuo di prodotti, processi e packaging, il Gruppo contribuisce attivamente alla crescita e all’innovazione dell’intero comparto
Con l’introduzione di circa 580 nuove referenze negli ultimi 2 anni, ad esempio i nuovi prodotti freschi di Chef, Lactalis guida l’innovazione del settore. Solo nel 2022 i prodotti innovativi hanno rappresentato il 7,2% dei volumi di vendita totali. Un’innovazione che non riguarda solo i prodotti, ma anche l’ottimizzazione dei processi produttivi per lo sviluppo costante di nuovi modelli di distribuzione dei prodotti che tengano conto delle nuove abitudini di acquisto delle famiglie. Con 1,9 milioni investiti in Ricerca e Sviluppo tra il 2018 e il 2022, Lactalis in Italia è protagonista dell’innovazione di settore. Si tratta di un impegno crescente per l’innovazione e lo sviluppo: gli investimenti in R&D sono aumentati del +8,2% nell’ultimo quinquennio, e sono previsti in crescita del 222% tra il 2022 e il 2024, con un valore complessivo investito in questo ambito tra il 2023 e il 2024 dal Gruppo di ulteriori €1,9 milioni.
Il Centro ricerche Parmalat diviso tra Collecchio e Scodoncello (Parma) è il cuore dell’innovazione, centro di studio su latte, prodotti delattosati, alimenti funzionali, bevande a base frutta e tecnologie di processo, nonché di packaging per gli alimenti freschi e ultra-freschi. Oltre all’attività di sviluppo nuovi prodotti, prevalentemente destinati al mercato italiano, esegue ricerche su tecnologie, ingredienti e processi innovativi. Il Centro ospita un reparto di impianti pilota per lo studio dei processi di trattamento termico, di separazione e fermentazione, che permettono il trasferimento tecnologico dei nuovi progetti e, nell’ottica del principio del miglioramento continuo, l’ottimizzazione dei processi industriali.
Parmalat si avvale anche di un Laboratorio chimico e microbiologico che supporta la funzione R&D nella verifica delle innovazioni di prodotto e di processo.
IMPATTO SULLA FILIERA
Guardando alla presenza di Lactalis sul territorio della regione, l’azienda coinvolge oltre 800 aziende come fornitori, con acquisti complessivi per €276 milioni, di cui €60,6 milioni di acquisti di packaging. L’Emilia-Romagna è infatti la Packaging Valley d’Italia e Lactalis acquista ben il 32% del proprio packaging proprio in questa regione. Per quanto riguarda gli acquisti latte, in Emilia- Romagna si acquista soprattutto latte destinato alle produzioni DOP.
L’86% dei fornitori è costituito da PMI e l’85% registra un rapporto di fornitura di media-lunga durata. La filiera di fornitura è altamente localizzata, con relazioni di prossimità: il 69% dei fornitori del gruppo in Emilia-Romagna è situato entro i 25km dagli stabilimenti.
IMPATTO SOCIALE
Non solo Lactalis ha un forte impatto economico, occupazionale e di innovazione sul territorio emiliano, ma è presente con numerose iniziative di dialogo con le comunità locali, segno tangibile di un connubio indissolubile.
Qualche esempio dei progetti svolti e le attività degli ultimi anni:
– Il progetto Parmalat Educational (attivo da oltre 15 anni), che porta nelle scuole di tutta Italia progetti sui temi della corretta alimentazione e negli ultimi anni anche della sostenibilità e del riciclo.
– Tutti gli anni Lactalis è partner della Colletta Alimentare, contribuendo con furgoni e colleghi per il trasporto della merce destinata al banco alimentare.
– Partecipazione alle iniziative del territorio, come Imprese aperte, aprendo lo stabilimento di Collecchio ai cittadini, per un dialogo costante e reciproco con il territorio.
– Collaborazione con il Teatro regio di Parma e la Fondazione Arturo Toscanini – per avvicinare grandi e piccoli al mondo dell’arte e della musica.
– Food farm – da due anni Lactalis dona 500 litri di latte ogni settimana a una scuola che forma 30 ragazzi ogni mese per diventare casari. Il ricavato dei prodotti venduti va poi in cause benefiche.
– La Coscienza di ZETA – un progetto dedicato agli adolescenti giunto alla sua quarta edizione e che vede l’Istituto Bodoni di Parma in prima linea dalla prima edizione. Dopo l’inaugurazione dei murales sull’inclusività, grazie al contributo di Lactalis, l’Istituto Bodoni di Parma ha riqualificato un’area verde all’interno del parco delle Magnolie, vicino all’Ospedale di Parma. Nel corso dell’ultimo anno scolastico, poi, i ragazzi hanno partecipato a un progetto sugli stereotipi di genere. Un vero scambio pubblico privato, una vera collaborazione proficua per il territorio.
– Parco anch’io, Lactalis ha contribuito all’apertura di un Parco giochi inclusivo per i bambini disabili a Collecchio.
– Insuperabili – Lactalis ha dato il via al programma di sensibilizzazione degli studenti delle scuole superiori italiane sul tema della disabilità.Il progetto si inserisce nel programma DISrACTIVE che vuole sensibilizzare nell’educare e agire contro le condizioni di fragilità̀ e disagio. Ben 2 scuole di Parma – l’Istituto Salesiano S. Benedetto e il Bertolucci – hanno partecipato al progetto con lezioni teoriche e un momento in campo insieme agli atleti Insuperabili.
– Lactalis collabora con il territorio con donazioni continuative di prodotti a numerose associazioni, onlus, e Croce Rossa per il supporto delle persone in difficoltà.
MADE IN ITALY ALL’ESTERO
Lactalis è il primo esportatore di formaggio italiano con una quota export del 18%, per un totale di oltre 100 mila tonnellate. I principali mercati d’esportazione dei prodotti Made in Italy di Lactalis sono le vicine Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito, mentre oltreoceano gli amanti dei nostri prodotti sono soprattutto gli americani, ma nuovi sbocchi si stanno aprendo oggi in tutti i continenti.
I prodotti più esportati sono mozzarella, mascarpone, burrata ma anche produzioni tipiche del territorio Emiliano come il Parmigiano Reggiano e le altre DOP Grana Padano, e Gorgonzola. Le vendite all’estero, in costante crescita grazie anche all’acquisizione delle aziende Castelli e Ambrosi che sono specializzate nella produzione di formaggi DOP, rivestono un’importanza strategica per il Gruppo. Oggi il 42% dei volumi dei formaggi venduti da Lactalis Italia è destinato all’estero. In particolare, il 45% del formaggio Grana Padano e Parmigiano Reggiano prodotto da Lactalis viene esportato, mentre la percentuale relativa al Gorgonzola raggiunge il 40%. Percentuali che sono destinate a salire.
Le produzioni DOP
Il Gruppo Lactalis è la prima azienda alimentare in Italia per numero di stabilimenti produttivi sul territorio nazionale (31 in 8 regioni diverse). La Società produce oltre 4000 referenze e vanta prestigiosi marchi della tradizione lattiero-casearia italiana. Lactalis è inoltre il primo attore in Italia nella valorizzazione dei formaggi DOP con un portafoglio unico con 8 formaggi DOP sui 52 prodotti in Italia. Con le produzioni dei grandi formaggi a denominazione e origine controllata (Parmigiano Reggiano, Grana Padana, Gorgonzola, Taleggio, Montasio, Quartirolo Lombardo, Pecorino Toscano e Mozzarella di Bufala Campana), Lactalis raggiunge circa il 5% della produzione e il 7% del valore in Italia.