(Sesto Potere) – Rimini – 10 gennaio 2025 – Dopo la lettera indirizzata il mese scorso al Prefetto di Rimini, ai Sindaci di Bellaria-Igea Marina e Rimini, ai Consiglieri regionali Nicola Marcello, Alice Parma ed Emma Petitti del collegio di Rimini e all’ANCI Emilia-Romagna, per denunciare l’imminente chiusura e il ridimensionamento di numerosi uffici postali nella provincia di Rimini, CGIL di Rimini, insieme a SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini si sono dati appuntamento questa mattina davanti agli Uffici postali di Corpolò e Vergiano per incontrare la cittadinanza e raccogliere la protesta che si leva dai quartieri periferici di Rimini.
L’utenza di Poste italiane e la cittadinanza, nell’ambito dei presidi, ha espresso grande amarezza per quanto sta accadendo e per l’inerzia di Poste Italiane e del Governo che non intervengono per fermare queste vergognose chiusure.
CGIL di Rimini, insieme a SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini insistono affinché tutte le istituzioni coinvolte facciano pressione nei confronti di Poste italiane e del Governo affinché si riveda il piano di riorganizzazione aziendale che lascerà senza uffici postali numerose località (sono 14 solo in Emilia-Romagna).
In tal senso la richiesta è che anche la Regione intervenga con forza nei confronti del Governo, evidenziando come la riduzione dei servizi di prossimità non potrà che portare conseguenze nefaste in tema di spopolamento, isolamento sociale e problemi alla mobilità locale.
Secondo il piano di Poste Italiane, gli uffici postali di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Correggiano saranno chiusi, mentre quelli di Viserbella e Bellaria potrebbero subire una riduzione permanente dell’orario di apertura.
“Si tratta di riorganizzazioni che vanno a colpire soprattutto le comunità periferiche e semi-periferiche della provincia, già gravemente afflitte da una progressiva desertificazione dei servizi. Va ribadito ancora una volta che la tanto enfatizzata digitalizzazione dei servizi – sicuramente prospettata a fronte delle riduzione dei servizi fisici – non risolve in alcun modo il problema ma amplia un divario con quella parte di popolazione che sconta una grave difficoltà di utilizzo degli strumenti digitali”: commentano CGIL di Rimini, insieme a SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini.