(Sesto Potere) – Rimini – 28 giugno 2024 – Rendicontare con chiarezza e trasparenza i risultati raggiunti, condividere con gli stakeholder gli obiettivi che indirizzano le scelte aziendali e impegnarsi per mettere al centro persone, bisogni e valorizzazione dei territori: sono i principi sui quali il Gruppo Hera ha costruito il proprio bilancio di sostenibilità 2023, comprensivo anche di tutte le attività coerenti con la tassonomia dell’Unione Europea.
Creare valore assieme alle comunità: oltre 127 milioni di euro distribuiti sul territorio riminese
Proprio agli stakeholder dei territori serviti è destinato il 71% del valore economico distribuito nel 2023 dall’Azienda, pari a oltre 2,3 miliardi di euro, sui 3,3 miliardi complessivi.
Nella sola provincia di Rimini il valore distribuito è stato pari a 127,2 milioni di euro, suddivisi tra lavoratori, azionisti, pubblica amministrazione e fornitori; sono 546 i dipendenti e 29 le nuove assunzioni effettuate nell’area lo scorso anno, a cui si aggiunge l’indotto occupazionale dei fornitori locali pari a 425 posti di lavoro.
Perseguire la neutralità di carbonio: 3 impianti producono energia rinnovabile
Per fare alcuni esempi, su questo fronte l’Azienda ha già ridotto del 14% le emissioni di gas serra (rispetto al 2019), in linea con l’obiettivo di riduzione del 37% al 2030. Questi dati considerano sia le emissioni dirette del Gruppo sia quelle dei clienti che sono diminuite anche in conseguenza degli interventi di efficienza energetica, per effetto del clima e della variazione dei comportamenti.
Nella provincia di Rimini, 3 dei 4 impianti Hera presenti di produzione energetica, sono da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di 6,8 MW, il 21% dei contratti energy sottoscritti dalle famiglie contiene almeno una soluzione di efficienza energetica e i due terzi dei clienti utilizza energia elettrica rinnovabile con compensazione delle emissioni di gas serra. A livello di Gruppo sono inoltre previste iniziative per raggiungere oltre 300 MW installati in fotovoltaico su siti esterni (energy park e impianti agrivoltaici), presso i clienti o su siti di proprietà (discariche esaurite, impianti del ciclo idrico e hydrogen valley): tra questi ultimi sarà coinvolto anche il depuratore di Santa Giustina di Rimini con un impianto da 3 MW.
Rigenerare le risorse e chiudere il cerchio: raccolta differenziata al 70%
Sulla rigenerazione delle risorse, Hera opera per promuoverne un utilizzo più sostenibile e chiudere il cerchio dell’economia circolare. In questo senso, il riuso delle acque reflue è salito dal 7 al 10%, con la previsione di arrivare al 14% al 2027.
A Rimini, è in corso il piano per la salvaguardia della balneazione (PSBO), mirato alla riqualificazione degli scarichi a mare tramite interventi sul sistema fognario-depurativo finalizzati all’eliminazione dei divieti di balneazione derivanti da eventi meteoclimatici intensi e alla costruzione di nuove infrastrutture idrauliche per la protezione del territorio urbanizzato. I lavori già completati hanno portato a benefici ambientali significativi, riducendo significativamente le sostanze organiche scaricate in mare durante le piogge intense. Il progetto – avviato nel 2013 e promosso dal Comune di Rimini, Gruppo Hera, Amir e Romagna Acque – comporta un investimento complessivo di oltre 200 milioni di euro. Ad oggi si sono liberati dai divieti 7 mila metri di spiaggia, corrispondenti a quasi il 65% del litorale cittadino e il completamento delle opere è previsto entro il 2026, integrandosi con il progetto del Parco del Mare per la riqualificazione del lungomare della città.
Per tutelare una risorsa preziosa come l’acqua, l’Azienda monitora costantemente gli impianti e le reti per consentire, attraverso sistemi e algoritmi, di individuare possibili perdite idriche, e punta da tempo sulla manutenzione predittiva che, grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, consente di individuare i punti a maggior rischio di rottura, così da pianificare meglio gli interventi necessari sulla pluralità di reti gestite. In questo modo, le perdite idriche sul territorio servito sono la metà della media italiana: 8,1 mc per chilometro al giorno contro 17,9 (Fonte: Arera, Relazione annuale 2023).
Il Gruppo è sempre più rivolto al recupero di materia: il tasso di riciclo dei rifiuti urbani è salito al 61%, anticipando l’obiettivo UE del 60% al 2030. Nel riminese la raccolta differenziata è arrivata al 70%, di cui l’81% è stato effettivamente riciclato; per raccolta differenziata pro capite pari a 447 kg (dato 2022) la città è al sesto posto della classifica di tutti i capoluoghi di provincia italiani con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti. Inoltre, grazie ai diversi progetti di riuso in corso, in collaborazione con associazioni e onlus locali, sono stati recuperati farmaci non scaduti per un valore di 16 mila euro e avviate al riutilizzo 22 tonnellate di ingombranti ancora in buono stato.
Abilitare la resilienza e innovare: oltre 10 mila bollette rateizzate per un valore di 5 milioni di euro
Importanti anche i risultati raggiunti sul fronte della resilienza e dell’innovazione. Sono stati oltre 370 i milioni di euro investiti in questo ambito, per rinnovare gli impianti e aumentare la digitalizzazione delle infrastrutture al fine di garantire continuità dei servizi e disponibilità delle risorse.
Nella provincia di Rimini i clienti con la bolletta elettronica sono già il 37%.
Centrale anche il sostegno alle famiglie, a conferma dell’impegno del Gruppo in questo ambito, che negli anni è stato e continua a essere a livelli significativi: nel 2023 a livello provinciale sono state rateizzate oltre 10.500 bollette a famiglie e aziende per un valore complessivo di 5 milioni di euro, in deciso aumento rispetto al 2022 in virtù del supporto garantito alle popolazioni coinvolte dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.
In crescita il Mol a valore condiviso: 776 milioni (+16%), obiettivo 1 miliardo al 2027
Come emerge anche dal bilancio di sostenibilità, fare impresa e contribuire alla sostenibilità sono obiettivi che procedono insieme per Hera, alimentandosi a vicenda e creando un circuito virtuoso che trova piena evidenza nella creazione di valore condiviso quantificato attraverso la quota di margine operativo lordo che deriva dalle attività di business che rispondono anche a 11 obiettivi dell’Agenda ONU al 2030. Nel 2023 questo valore è salito a 776 milioni di euro, il 16% in più rispetto al 2022, e corrisponde al 52% del margine operativo lordo complessivo, con l’obiettivo di arrivare al 64% nel 2027, superando il miliardo di euro.