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Grano, qualità in crescita, soprattutto al Nord, ma preoccupa -7% duro

Poggio Renatico (Ferrara) – 29 maggio 2025 – La campagna cerealicola 2024/2025 si sta per chiudere con segnali complessivamente positivi, soprattutto in termini di qualità delle colture, ma non mancano elementi di preoccupazione, a partire dalla contrazione delle superfici coltivate in alcune aree. È quanto emerge dal bilancio tracciato da Cai-Consorzi Agrari d’Italia (ne fanno parte: Consorzio dell’Emilia, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud, Consorzio Adriatico, Consorzio del Nord Est, Consorzio Agrario di Siena e BF spa.) e Coldiretti in occasione della tappa di Poggio Renatico delle Giornate in Campo, evento dedicato ai cereali autunno-vernini.

Il grano duro, in particolare, registra un ritorno a rese più soddisfacenti grazie a condizioni climatiche favorevoli. Tuttavia, secondo i dati raccolti da Consorzi Agrari d’Italia e Coldiretti, si segnala una contrazione media delle superfici coltivate tra il 6% e l’8%, con punte fino al -10% al Sud e Isole.

Nonostante alcune stime che indicano un aumento delle quantità prodotte e delle superfici coltivate, dall’osservatorio CAI-Coldiretti i riscontri sul campo raccontano una realtà differente e meno rosea.

Al Nord la qualità si conferma elevata, nonostante quantità inferiori alla media (60-70 q.li/ha), nel Centro Italia si registrano rese stabili o in lieve crescita (50-60 q.li/ha), mentre al Sud, in particolare in Sicilia e nelle aree interne della Puglia, le rese risultano in netta ripresa, con produzioni medie di 40-45 q.li/ha, in netto miglioramento rispetto ai 15-20 q.li/ha dell’annata precedente.

Per il grano tenero, le superfici coltivate risultano sostanzialmente stabili, con un leggero incremento. Le rese attese sono al di sotto della media storica, ma superiori a quelle della campagna 2023/2024, con una qualità attualmente giudicata buona (60-70 q.li/ha).

Nel complesso, la qualità del prodotto si conferma buona per tutte le principali colture.

I dati della stagione 2024/2025 evidenziano inoltre un aumento delle superfici coltivate a orzo del 3-4%, con produzioni nella media stagionale. Cresce anche l’interesse verso i cereali minori, in particolare il farro, soprattutto nel Centro Italia.

La campagna 2024/2025 presenta luci che ci confortano, ma anche ombre che preoccupano” – commenta Gianluca Lelli, Amministratore Delegato di Consorzi Agrari d’Italia. “Registriamo un ritorno a rese più soddisfacenti, grazie a condizioni climatiche favorevoli e una qualità che si conferma un punto di forza per l’intera filiera agroalimentare italiana. Tuttavia, non possiamo ignorare la forte contrazione delle superfici dedicate, ad esempio, al grano duro, probabilmente legata ai risultati deludenti della raccolta 2023/2024”.

Per la tappa ferrarese di Giornate in Campo che chiude il ciclo di incontri localizzati in tutta Italia e dedicati ai cereali autunno vernini, sarà schierata per la prima volta una rappresentanza di tutti i servizi offerti da CAI: dall’assicurazione alla meccanizzazione, fino all’agricoltura 4.0. Un’occasione per conoscere da vicino il mondo di strumenti e soluzioni che Consorzi Agrari d’Italia mette a disposizione delle imprese agricole italiane.

“Si tratta di un altro degli elementi di unicità che CAI mette a disposizione degli agricoltori che – pur rivolgendosi al loro agente territoriale di fiducia – potranno avere a disposizione tutte le competenze settoriali più spinte, forti di un ecosistema di servizi che dal seme al piatto riesce ad abbracciare tutte le esigenze dell’agricoltore moderno, includendo gli aspetti finanziari, assicurativi, di programmazione economica e di filiera” chiude Lelli.

Fonte notizia: coldiretti.it