(Sesto Potere) – Forlì – 10 luglio 2025 – Nei giorni scorsi una forte grandinata si è abbattuta sulla campagna tra Forlì e Ravenna.
Nel territorio forlivese, dove maggiore è stata l’estensione dell’area colpita, sono decine le imprese agricole che hanno subito danni gravi, fino alla perdita completa dei raccolti. A essere maggiormente coinvolti sono stati i soci delle cooperative ortofrutticole, con danni molto rilevanti per colture come le pesche nettarine ormai in fase di raccolta. Vi sono stati danni ingenti anche per le colture sementiere e per le produzioni vitivinicole.
Per quanto riguarda il ravennate, le conseguenze della grandinata, seppure più circoscritte, sono state comunque importanti: grandine e forte vento hanno in particolare danneggiato una cinquantina di ettari coltivati a barbabietola e coriandolo da CAB Terra.
A tracciare il quadro della situazione è Legacoop Romagna che con una nota stampa ricorda come, purtroppo quanto accaduto, non sia che “l’ultimo evento distruttivo provocato dal cambiamento climatico”.
“A metà giugno intense grandinate nelle valli del Santerno e del Senio e nelle zone di Faenza e Brisighella avevano prodotto ingenti danni ai vigneti e alle colture da seme, interessando le basi sociali della Cantina dei Colli Romagnoli e della Cooperativa Agricola Cesenate. E sebbene le aree colpite siano ben delimitate e sparse a macchia di leopardo sul territorio romagnolo, al loro interno le conseguenze sono state pesanti, con il rischio di ricadute sul reddito di agricoltori e imprese e sull’occupazione”: aggiunge ancora Legacoop Romagna.
Per questa ragione l’associazione che associa 362 cooperative nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, che complessivamente sviluppano un valore della produzione pari a 7,5 miliardi di euro e occupano più di 25mila lavoratori con oltre 320mila soci, chiede alla Regione Emilia-Romagna e all’assessore Mammi – “di cui abbiamo avuto modo di apprezzare nel tempo l’attenzione e sensibilità verso il nostro territorio e le esigenze del mondo agricolo e delle imprese cooperative” – di “attivarsi per una perimetrazione delle aree colpite e una ricognizione dei danni, primo e indispensabile passaggio per il riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte del Ministero”.
“Quanto accaduto conferma ancora una volta che il cambiamento climatico è reale e rappresenta la principale minaccia per l’agricoltura del nostro territorio. Per questo motivo serve, a tutti i livelli, una risposta adeguata all’entità della sfida, in particolare tramite investimenti nella ricerca varietale e nella diffusione in campagna di tutte le misure disponibili per la protezione delle colture. A tal fine riteniamo indispensabile che le politiche europee per il settore continuino a basarsi sullo strumento della PAC, evitando di accorpare il budget destinato all’agricoltura in un indistinto fondo unico, e andando invece a rafforzare le dotazioni e le risorse necessarie a garantire la sicurezza alimentare della nostra regione e il reddito degli agricoltori”: conclude Legacoop Romagna.