(Sesto Potere) – Forlì – 15 aprile 2024 – Nell’ambito di un piano d’interventi mirato e selettivo, messo a punto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Forlì nei confronti di soggetti connotati da concreti indici di «pericolosità», le Fiamme Gialle hanno scoperto l’utilizzo di crediti d’imposta non spettanti per oltre 152 mila euro. Una persona è stata denunciata alla locale Autorità Giudiziaria.
I Finanzieri – si legge in una nota della Guardia di Finanza di Forlì – hanno controllato, in particolare, una società operante nel forlivese nel settore della fabbricazione di strutture metalliche, individuata all’esito di apposite analisi di rischio elaborate grazie alla sistematica valorizzazione delle numerose banche dati in uso al Corpo, oltreché delle risultanze informative acquisite nei diversi ambiti della missione istituzionale.
L’impresa – continua la nota della Guardia di Finanza di Forlì – è stata destinataria di un credito di imposta di oltre 152 mila euro per le cd. attività di ricerca e sviluppo. Si tratta, in sostanza, di benefici riconosciuti alle aziende che effettuano investimenti e sostengono costi, al fine di sviluppare innovazioni tecnologiche ovvero accrescere quelle già esistenti, anche mediante la sperimentazione di nuove linee di produzione o attraverso la modifica delle caratteristiche tecniche e funzionali di un prodotto, diventando maggiormente competitive sul mercato.
Nel dettaglio, la paziente ricostruzione degli accadimenti aziendali operata dai militari del Gruppo di Forlì ha consentito di accertare la sostanziale inesistenza delle attività di ricerca e sviluppo dichiarate dalla società controllata, disvelando, invece, un processo di elaborazione documentale del tutto artificioso.
I Finanzieri – continua il comunicato della Guardia di Finanza di Forlì – hanno constatato che la società, in realtà, non aveva mai svolto alcuna attività di sviluppo né, tantomeno, aveva mai eseguito progetti di ricerca aventi requisiti di “novità, creatività, replicabilità e sistematicità”, come previsti dalla normativa vigente, rendendo, di fatto, “inesistenti” i crediti utilizzati a compensazione dei debiti erariali.
L’amministratore pro-tempore, un 65enne della provincia, è stato, pertanto, denunciato alla Procura della Repubblica di Forlì per l’ipotesi di reato di indebita compensazione. In ossequio al principio della presunzione di innocenza – ricorda la Guardia di Finanza di Forlì -, la sua colpevolezza sarà, tuttavia, definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Le imposte non versate mediante l’utilizzo dei crediti inesistenti, invece, saranno oggetto di recupero e, una volta rientrati nella casse dell’Erario, verranno utilizzati per l’erogazione dei servizi a beneficio di tutta la comunità.
Foto da sezione comunicati stampa – gdf.gov.it/