venerdì, Gennaio 3, 2025
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Gas, Tabarelli (Nomisma energia): Prezzi aumentano, vero fallimento è stato scegliere di non estrarre nostro gas

(Sesto Potere) – Bologna – 3 gennaio 2025 – “Questa è soltanto una scossa di assestamento rispetto al terremoto generato dalla crisi di gas del 2022. La crisi del 2022 causata dal conflitto russo- ucraino è stata gigantesca, con un’impennata di prezzi fino a 300 euro al megawatt/ora. Al confronto questa non è definibile una crisi, sebbene il prezzo del gas stia aumentando, perché siamo molto distanti dai numeri della crisi del 2022. I costi stanno indubbiamente salendo, ma è una cosa che non dovrebbe durare a lungo”.

Lo ha dichiarato Davide Tabarelli, (nella foto), presidente di NE-Nomisma Energia, società di ricerca sull’energia e l’ambiente, intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi in merito all’interruzione degli accordi di compravendita di gas tra Ucraina e Gazprom, con il conseguente innalzamento dei costi del gas in tutta l’UE.

E Davide Tabarelli ha proseguito così: “I costi in realtà erano già aumentati, proprio per far fronte a questa possibilità che poi si è verificata. Un aumento del circa 10% in bolletta c’è già stato-spiega- anche se chi ha aderito al costo fisso nel mercato libero non avrà più aumenti nel 2025, cosa molto importante”.

In merito alla possibilità di un accordo per la fornitura di gas tra Italia e USA Tabarelli ha affermato: “Non so se sia la scelta migliore, ma non possiamo più aspettare. Ora c’è il picco di domanda dettato dal bisogno di riscaldamento, e noi non abbiamo alternative. Il problema- specifica- è che noi il gas lo abbiamo sempre importato. La nostra follia è stata scegliere di non usare il gas che potremmo facilmente estrarre nel nostro paese, e che col referendum del 2016 abbiamo deciso di non usare. Questo è il vero fallimento del sistema paese”.

Il presidente di Nomisma energia ha infine concluso il proprio intervento affrontando il tema dello stoccaggio “Se le temperature rimangono stabili non dovremmo avere problemi, l’unico problema potrebbe presentarsi a marzo. Se avremo un’improvvisa impennata dei prezzi ci potrebbero essere delle difficoltà a soddisfare la domanda di gas, ma non credo che questo accadrà”.