(Sesto Potere) – Bologna – 20 settembre – È stato inviato ieri alla Soprintendenza il progetto di fattibilità tecnico economica (PFTE) per la messa in sicurezza della torre Garisenda.
Si tratta di uno step intermedio nelle fasi di progettazione definito dal Codice dei contratti, che contiene elementi tecnici avanzati rispetto alle linee guida approvate lo scorso 24 marzo.
Dopo l’ottenimento del via libera sul PFTE, che seguirà al confronto con la Soprintendenza, si passerà all’elaborazione del progetto esecutivo.
Il Progetto parte dalle ulteriori indagini sulle caratteristiche della torre, promosse dal nuovo gruppo di esperti nominato dal Comune e coordinato dall’Ing. Raffaela Bruni, che in questi mesi ha approfondito le caratteristiche della struttura, consentendo di definire l’intervento di messa in sicurezza, con l’obiettivo di mitigare la situazione di crisi, migliorando il rapporto fra la resistenza del materiale e lo stato di sollecitazione cui il materiale è sottoposto.
L’ipotesi progettuale è quella di intervenire su due fronti:
- ridurre le sollecitazioni grazie alla messa in opera delle macchine di tiro concesse dall’Opera Primaziale di Pisa che, a seconda della intensità del tiro che si deciderà di esercitare, potranno avere un mero effetto di presidio (garantendo la sicurezza delle maestranze durante le lavorazioni) o un effetto benefico sulle sollecitazioni verticali impresse alla base della torre;
- fare ricorso ad iniezioni di miscela di calce idraulica per aumentare le caratteristiche di resistenza dei materiali. Questa ipotesi di lavoro, già esplorata anche in passato, trova conferma negli ulteriori studi e approfondimenti e indagini condotte in questi mesi , tra cui un nuovo rilievo del quadro fessurativo che è stato confrontato con quello rilevato nel 1997, rispetto al quale non si sono rilevate variazioni sostanziali.
Le due attività individuate sono intrinsecamente collegate e le modalità di esecuzione degli interventi potranno variare in relazione alla lettura dei dati di monitoraggio durante gli stessi lavori.
Da questo punto di vista – afferma il Conune – sarà fondamentale il monitoraggio, sul quale il gruppo di lavoro ha elaborato anche un progetto specifico, che permetterà di ottimizzare le attività di cantiere in funzione delle risposte della torre.
L’attività di monitoraggio, già oggi esistente e affidata a una società esterna dotata di tutte le necessarie competenze nei vari campi, ha il compito di analizzare i dati, stabilire soglie (di confidenza, attenzione, allarme), valutandoli anche con riferimento all’intera storia dei movimenti dell’opera sulla base dei precedenti dati acquisiti.
Tale attività deve assicurare anche nel corso dei lavori vigilanza costante ed è finalizzata a giudicare in modo continuativo lo stato della torre Garisenda nel corso della sua vita futura, valutandone il comportamento nel tempo per effetto di variazioni termiche, irraggiamento, piovosità, traffico urbano, vento ed eventuali eventi sismici.