(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 25 marzo 2025 – In epoca anteriore e prossima al 2017 avrebbe profittato della fiducia che un 70enne riponeva in un 34enne, rispettivamente figlio e fratello degli odierni arrestati, tanto da poter disporre anche delle chiavi di casa del 70enne allorquando l’uomo nell’estate del 2017 era andato a fare un viaggio all’estero affidandole al 34enne. Fiducia che è costata cara alla vittima che oltre a ritrovarsi il suo conto corrente svuotato per circa 5.000 euro e l’ammanco di alcuni preziosi in oro che oltre all’importante valore economico avevano un grande valore affettivo, si è ritrovato anche estinta la polizza vita dove aveva versato circa 300.000 euro. Soldi che il 34enne con la compiacenza di padre madre e fratello ha fatto confluire in vari libretti per poi impossessarsene. Per questi fatti una 55enne e il figlio 31enne ieri sono stati arrestati dai Carabinieri di Brescello. A seguito della denuncia formalizzata dalla vittima e le conseguente indagini svolte i due sono stati condannati con sentenza della Corte d’Appello di Bologna che ha riformato quella di primo grado emessa dal tribunale di Parma alla pena di 3 anni e 3 mesi di reclusione. La sentenza è divenuta definitiva il 25.6.2024 dopo che la Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato dai condannati. L’esecutività delle sentenza ha quindi visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura di Parma emettere l’ordine di esecuzione per la carcerazione che è stato trasmesso ai carabinieri di Brescello, nel cui comune i due risiedono. I militari della stazione di Brescello, ricevuto il provvedimento restrittivo, vi davano esecuzione raggiungendo i due nella loro abitazione da dove venivano condotti in caserma. Dichiarati in stato d’arresto, al termine delle formalità di rito, venivano tradotti presso la competente Casa Circondariale per l’espiazione della pena.