(Sesto Potere) – Forlì – 27 marzo 2024 – “Il Comune di Forlì è fanalino di coda in regione per sviluppo digitale e innovazione: un risultato che preoccupa per le ricadute negative in termini di trasparenza nella gestione dei servizi ai cittadini e di efficienza della macchina amministrativa. Dopo cinque anni di amministrazione Zattini fallimentare per investimenti in sviluppo e innovazione, il nostro Comune è precipitato dal 32mo posto del 2019 al 67mo del 2023 nella classifica della trasformazione digitale, relegato nella categoria dei ‘comuni in corso di alfabetizzazione digitale’. Mentre le città vicine procedono a passo spedito per la modernizzazione dei sistemi e dei processi di snellimento dei flussi di lavoro, nel Comune di Forlì il tempo si è fermato”.
A dirlo è il candidato sindaco del centrosinistra, Graziano Rinaldini, dopo la pubblicazione della ricerca annuale sulla trasformazione digitale delle città italiane “ICity Rank 2023” a cura di FPA sui comuni italiani più innovativi.
Per digitalizzazione dell’attività amministrativa e servizi online accessibili, il Comune risulta 67mo su 108 capoluoghi italiani, mentre Cesena è settima.
“Siamo ultimi in regione – al 52simo posto – per l’utilizzo dei social media, per la diffusione di dati aperti, per lo sviluppo di reti di connessione e per la gestione flussi. Sempre ultimi, con un deludente 47mo posto, anche per l’impatto della trasformazione digitale sulla governance delle città. Nel 2019 gli uffici comunali erano pronti a digitalizzare gli archivi che sono finiti sott’acqua durante l’alluvione – sottolinea Rinaldini – ma inspiegabilmente l’amministrazione Zattini, non ritenendola una azione prioritaria, decise di respingere la proposta e di arrestare così il processo di innovazione”.
“Decisione ancor più miope e improvvida – aggiunge il candidato sindaco del centrosinistra – dal momento che con l’alluvione è finito sott’acqua oltre il 75% dell’archivio cartaceo comunale, sia di rilevanza storica che di carattere amministrativo, pratiche urbanistiche comprese. A oggi, i costi per la digitalizzazione di quanto è rimasto e sarà recuperato dopo lo scongelamento, sono di gran lunga più alti”.
“Alla luce di questa situazione di imperizia e di inerzia è urgente e irrimandabile adottare tutte le funzioni necessarie per rendere realmente operativa la digitalizzazione degli atti amministrativi e per garantire trasparenza e accessibilità a tutti i cittadini”: conclude Graziano Rinaldini.