(Sesto Potere) – Forlì – 15 ottobre 2025 – Con un omaggio alla Collezione Verzocchi (*) e a uno dei grandi artisti del Novecento, Felice Casorati, torna domenica 19 ottobre, alle ore 18:30, con ingresso gratuito, presso l’ex chiesa di San Giacomo la Rassegna “Un’opera al mese”.
Questa volta, però, l’appuntamento cittadino dedicato all’arte e alla cultura forlivesi sarà arricchito da un annuncio speciale.
“Il ventiquattresimo incontro dell’amata rassegna Un’opera al Mese sarà l’occasione per condividere con la città alcune anticipazioni dell’evento speciale dedicato all’inaugurazione della nuova Sezione Grandi Donatori, allestita presso il Museo di San Domenico, e la riapertura al pubblico della Collezione Verzocchi (*)” – dichiarano il sindaco, Gian Luca Zattini, e il vicesindaco, con delega alla cultura, Vincenzo Bongiorno.
“Ormai è questione di poche settimane” – aggiungono gli Amministratori – “Sarà un bellissimo giorno di festa per Forlì, poiché opere di grandissimo pregio torneranno ad essere visitabili al pubblico, andando ad impreziosire ulteriormente il già eccellente livello artistico dei Musei Civici San Domenico. Forlì si attesta sempre di più quale autorevole città d’arte e di cultura”.
A raccontare il capolavoro in esposizione, il dipinto dell’artista piemontese “Mani, oggetti, testa” (1949) proveniente dalla Collezione Verzocchi dei Musei Civici di Forlì, sarà il professor Claudio Spadoni, storico dell’arte dell’arte e già direttore del Museo d’Arte della Città di Ravenna (MAR), che a Casorati ha dedicato una pregevole mostra antologica negli anni passati.

“Una pittura decorativa la mia? Ma se per reagire al mio giovanile vagabondaggio fra gli estetismi ho insistito fino all’esasperazione su tutto ciò che è sacrifizio che è costrizione che è soltanto necessità.” E’ quanto scriveva Felice Casorati – spiega il professor Spadoni – in quello che si potrebbe considerare un maturo pronunciamento di poetica. Come si può ben ricavare anche da un dipinto come “Mani, oggetti, testa”, una composizione di un interno di studio. Sono in sostanza gli stessi intendimenti che avevano ispirato trent’anni prima quello che resta il suo capolavoro più noto, il ritratto di Silvana Cenni, un’icona esemplare non solo di tutta la storia pittorica di Casorati, ma di tutto il primo Novecento Italiano”.
“Un dipinto che segnava il recupero della lezione di Piero della Francesca, di un rigore compositivo impeccabile in un “ritorno al mestiere” che Casorati ha elevato a principio fondativo di tutto il suo percorso di pittore. L’opera “Mani , oggetti, testa” del 1949, della collezione Verzocchi (*) – conclude Spadoni – con le diverse figure simboliche che la compongono, costituisce la conferma della sua lucida coerenza in un secondo dopoguerra preso invece da sperimentazioni e aggiornamenti europei nella rimozione dei modelli della grande tradizione rinascimentale italiana”.
Di origine romagnola, Claudio Spadoni ha una lunga carriera alle spalle come storico dell’arte: docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, componente di numerose commissione scientifiche nazionali ed internazionali, collaboratore di diverse riviste specialistiche, critico d’arte presso testate nazionali, Direttore per più di un decennio
del MAR, il Museo d’Arte di Ravenna, curatore di molte mostre dedicate ai grandi del Novecento.
Proprio a Felice Casaroti il professor Spadoni ha dedicato anni fa una grande mostra con circa 100 capolavori.
Promosso dall’Assessorato alla Cultura, il ciclo di appuntamenti pensato per far conoscere in modi nuovi il patrimonio storico-artistico forlivese è curato dal Dirigente alla Cultura Stefano Benetti e realizzato dal Servizio Cultura in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei di Forlì presieduta da Raffaella Alessandrini.
(*) Giuseppe Verzocchi, imprenditore forlivese che ebbe, a partire dal 1948 l’idea di costituire questa collezione artistica affidando agli artisti l’incarico a produrre un’opera sul tema de “Il Lavoro”