sabato, Novembre 8, 2025
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Forlì, serata dedicata a don Francesco Ricci e alle relazioni con l’Europa dell’Est

(Sesto Potere) – Forlì – 8 novembre 2025 – Giovedì 13 novembre, alle ore 21:00, la Salone Comunale di Forlì ospiterà l’evento pubblico dal titolo “Impegno e incontro. La testimonianza di Don Francesco Ricci e le relazioni con l’Europa Orientale”. 

L’iniziativa, organizzata da Comune di Forlì e Centro Culturale Don Francesco Ricci, sarà aperta dal saluto del vicesindaco Vincenzo Bongiorno e proporrà la riflessione del giornalista Massimiliano Pollini. A seguire Silvia Ranzi, figlia del compianto pittore forlivese Angelo Ranzi presenterà la donazione di alcune opere alla Fondazione per sottolineare l’amicizia e la riconoscenza del padre all’amico don Francesco Ricci.

La serata vedrà anche la partecipazione di Flavio Pioppelli e Alessandro Bazzocchi che proporranno suggestivi momenti di musica e parole dedicati al rapporto tra don Francesco Ricci e il grande musicista Claudio Chieffo

Modera Franco Palmieri.

L’iniziativa è organizzata nell’ambito delle riflessioni collegate al 36° anniversario della Caduta del Muro di Berlino per riflettere sulla storia europea, sulla costruzione dei percorsi di democrazia, sul valore della libertà. 

Ingresso libero. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

Don Francesco Ricci
Sacerdote forlivese, discepolo di Monsignor Giuseppe Prati “Don Pippo” e animatore insieme a Don Luigi Giussani di Gioventù Studentesca e di Comunione e Liberazione, Don FrancescoRicci ha lasciato un grande esempio come educatore, missionario, giornalista, uomo di cultura e punto di riferimento dell’associazionismo cattolico e giovanile. Nella sua opera, Don FrancescoRicci dedicò anche particolare impegno all’approfondimento delle condizioni di vita, sociali e politiche dei Paesi dell’Europa Centro Orientale fondando a Forlì “CSEO” (“Centro Studi Europa Orientale”) che puntava proprio ad approfondire la conoscenza dei Paesi “oltre cortina”. Un legame fortissimo lo ha unito al popolo polacco e per questa ragione gli è stata tributata, in forma postuma, una delle massime onorificenza dello Stato, la Croce di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica di Polonia, con la seguente motivazione: “Per i meriti eccezionali nel promuovere la cultura polacca e per l’attività a favore della trasformazione democratica in Polonia”.