(Sesto Potere) – Forlì – 18 marzo 2024 – “Dopo i 5,87 milioni di euro spesi dal Comune per 102 posti auto al parcheggio della galleria Vittoria, e i 3 milioni di euro per smantellare il Museo di Palazzo Romagnoli, la destra di Forlì spende altri 250’000 euro per demolire la pensilina degli autobus in Piazza Saffi. Questo dà una idea delle priorità dell’amministrazione Zattini, che invece di investire sul recupero totale dell’edilizia pubblica per rispondere alla carenza di alloggi e dare maggiore sostegno alla ricostruzione post alluvione, investe in una operazione inutile e controproducente. Basti pensare, per fare un confronto sui numeri, che per le cucine degli alluvionati sono stati investiti solo 77’000 euro”:
questo affermano in una nota congiunta Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì.
“Se è vero che la pensilina oscura la visibilità di San Mercuriale da via delle Torri, come abbiamo sempre denunciato negli anni, sostituirla con un palco fisso o stabile per mesi non migliorerebbe di certo la situazione, con le sue strutture in elevazione per luci, effetti speciali, fondali e quinte. Inoltre, non essendo trasparenti, queste strutture limiteranno ancora di più la vista dell’abbazia e quella del pregevole edificio delle Poste. Che dire poi della fretta di abbatterla senza sapere con precisione dove collocarla, con ipotesi che le fanno fare il tour della città, a volte in viale Corridoni e a volte in viale Salinatore, dettate dal “sentimento” del momento e da chi lo esprime? Questa fretta, in un periodo di emergenza post alluvione, sembra piuttosto un tentativo di fare campagna elettorale sulla pelle dell’utenza più debole, che usa maggiormente i mezzi pubblici per spostarsi”: aggiungono Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi, che si chiedono: “Invece di incentivare la mobilità sostenibile si vuole penalizzarne gli utenti?”
“Non vorremmo ci fosse un non detto in questa operazione: non è che invece della storicità e dell’equilibrio architettonico della piazza, che verrebbero immediatamente violati dal palco, a infastidire sia la presenza sotto quella struttura di tante persone di etnie diverse? Non abbiamo dimenticato l’operazione dell’ex Sindaco di Treviso Gentilini della Lega Nord, che fece segare le panchine davanti alla stazione con l’obiettivo di eliminare la presenza di extracomunitari. Oppure la rimozione “per decoro” delle fontanelle di acqua potabile del centro storico della nostra città, come quella che era in Corso Garibaldi, con buona pace della transizione ecologica”: continuano i due esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra Forlì.
“Per smentire questa ipotesi basterebbe poco: nella nuova fermata in corso Mazzini 9, che sostituisce quella del “pensilone”, attualmente non sono presenti panchine o copertura per i giorni di pioggia, fatta eccezione per i portici che non sono accessibili per i disabili, ma solo segnaletica orizzontale e una palina con gli orari. Chi ha un passeggino con un bambino deve sostare fuori dal portico sotto l’eventuale pioggia, e chi vuole riposare nell’attesa è costretto a sedere sui gradini, col rischio di ricevere una multa, sempre per ragioni di “decoro”, secondo il nuovo regolamento di polizia urbana voluto dal vicesindaco. Quanto dovranno attendere gli utenti della fermata per una semplice panchina e una rampa?”: concludono Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi.