(Sesto Potetre) – Forlì – 30 ottobre 2025 – Questa mattina, presso la sede della Fondazione Cardiologica Myriam Zito Sacco, è stato presentato in conferenza stampa il Progetto “Ambulatorio di prevenzione cardiovascolare nelle donne”, realizzato dall’Associazione Cardiologica Forlivese, con il supporto della Fondazione Cardiologica Myriam Zito Sacco, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e di FIDAPA BPW Italy Sezione di Forlì e con la collaborazione del Dipartimento di Cure Primarie di Forlì – Cesena, dell’ Unità Operativa Universitaria di Cardiologia di Forlì e del Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL.
Il progetto è patrocinato dal Comune di Forlì.

Sono intervenuti: Silvana Catani (Pres Fidapa sez Fo), il Prof Marcello Galvani (Pres Ass Cardiologica ), Gianluca Zattini (Sindaco di Fo) , Dott Francesco Sintoni (Direttore Distretto Osp Ospedale Fo), Dott Giuseppe Benati (Direttore Cure Primarie FC), Prof Carmine Pizzi ( Direttore UO Cardiologia Fo e Prof Unibo), Dott Chiara Reali (Direttrice UO Igiene pubb), Patrizia Graziani (Past Pres Fidapa sez Fo e CDA Fondazione Cassa Risparmi Fo) e Dott Brunella Biguzzi (rappresentante Medici di medina generale). Presenti anche: il Dott Vincenzo Immordino e Marco Ragazzini, il cardiologo Catapano , e la socia Fidapa Mariangela Fumagalli.
“Fidapa sez Forli dopo un anno realizza con Ass. Cardiologica e tutti i professionisti e autorità e volontari oggi presenti, il progetto annunciato all evento Medicina di genere il caso della cardiologia , confidando di intercettare donne diversamente impossibilitate per ragioni varie , non solo di tempo, ma economiche e sociali ad accedere alla prestazioni medico-sanitarie di prevenzione“: ha detto in sintesi Patrizia Graziani, past presidente Fidapa , ringraziando anche la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, quale componente del Cda , per il contributo.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di mortalità nelle donne essendo responsabili del 35% dei decessi nel sesso femminile. Sebbene si siano nel tempo verificati profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno portato ad una maggior consapevolezza della salute nella donna, si è verificato purtroppo un arresto nella riduzione del carico di malattie cardiovascolari nel genere femminile. Infatti, mentre nei paesi ad alto reddito il numero degli eventi cardiovascolari si è progressivamente ridotto grazie alla diffusione delle misure preventive rivolte contro i fattori di rischio classici (diabete, fumo, ipertensione, ipercolesterolemia), ciò è accaduto in misura molto inferiore nelle donne. La ragione risiede nel fatto che i fattori determinanti l’infarto miocardico nel sesso femminile sono differenti rispetto a quelli del sesso maschile.

È convincimento diffuso che siano pertanto necessarie strategie dirette ad affrontare le attuali disuguaglianze nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione delle malattie cardiache nelle donne. Ciò al fine di promuovere soluzioni innovative per la prevenzione, la diagnosi precoce e la gestione mirata al fine di ridurre il carico globale di malattie cardiovascolari. Nell’ambito della prevenzione è opportuno sottolineare che i modelli di valutazione del rischio cardiovascolare non prendono tuttora in dovuta in considerazione i fattori di rischio specifici del sesso femminile. Inoltre, gli operatori sanitari che si prendono cura delle donne sono poco preparati nell’affrontarne il rischio cardiovascolare e nell’educarle sul loro rischio individuale.
Il nuovo ambulatorio e il percorso di prevenzione
Per superare almeno in parte le disuguaglianze che caratterizzano in generale la salute delle donne ed in particolare quelle inerenti i problemi cardiovascolari, l’Associazione Cardiologica Forlivese, la Fondazione Cardiologica Myriam Zito Sacco e FIDAPA BPW Italy, Sezione di Forlì, in collaborazione con il Dipartimento Cure Primarie Forlì-Cesena dell’Azienda USL Romagna, ha organizzato un Ambulatorio dedicato alle donne, finalizzato alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Il progetto, oltre che dalla Fondazione Sacco, è in parte finanziato anche dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Il progetto ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Forlì.

L’iniziativa è rivolta alle donne del territorio forlivese di età superiore a 40 anni, che non hanno avuto manifestazioni cliniche di malattia cardiovascolare, insufficienza renale grave o diabete mellito con danno d’organo, situazioni per le quali è richiesto un intervento specialistico di prevenzione “secondaria”.
L’opportunità di invio della donna all’Ambulatorio verrà perciò valutata dal Medico Curante della donna stessa, il quale sarà successivamente informato dell’esito della valutazione. La valutazione del rischio cardiovascolare avverrà partendo proprio dall’attenta considerazione dei fattori di rischio che condizionano la salute del sesso femminile (menopausa precoce, diabete gestazionale, ipertensione gravidica, parto pretermine, sindrome dell’ovaio policistico, malattie infiammatorie croniche ed auto-immuni). Questi fattori di rischio, legati al sesso, riflettono soprattutto alterazioni dell’equilibrio ormonale della donna o sue specifiche patologie.
Verranno però presi in considerazione anche i fattori di rischio del genere femminile, ovvero le condizioni ambientali che mettono a rischio la salute della donna, soprattutto esponendola a condizioni di disagio tale da favorire la comparsa di malattie cardiovascolari (disagio psico-sociale, abuso e violenza del partner, basso reddito, scarsa alfabetizzazione sanitaria). La valutazione del rischio cardiovascolare legato all’azione dei fattori di rischio “classici” (età, fumo, pressione arteriosa, livelli di colesterolo, diabete) verrà effettuata utilizzando punteggi di rischio validati nella popolazione italiana, secondo quanto raccomandato dalle società scientifiche.
Nel caso in cui la donna risulti a basso rischio (rischio basso secondo il punteggio classico, assenza di fattori di rischio sesso- e genere-specifici) verranno forniti consigli riguardanti un corretto stile di vita. In tutti gli altri casi la visita verrà completata dalla visualizzazione ultrasonografica a livello delle arterie carotidi della eventuale presenza di segni di aterosclerosi, il che consentirà di riclassificare il rischio verso livelli maggiori fornendo così al medico curante una valutazione clinica completa ed un indirizzo verso i provvedimenti terapeutici consigliati da mettere in atto.

Nel caso in cui intervenga la necessità di un intervento nutrizionale specifico o di disassuefazione al fumo, la donna verrà affidata ai Servizi territoriali specifici dell’AUSL Romagna curati dalla Unità Operativa Igiene e Sanità Pubblica.
Alle donne a rischio non-basso verrà proposto un successivo incontro, a distanza di circa un anno, per una rivalutazione completa del profilo di rischio finalizzata alla misurazione del suo cambiamento, auspicabilmente in direzione favorevole. Nel caso in cui, a seguito della valutazione cardiologica, vengano riscontrate alterazioni significative patologie di rilievo clinico, le pazienti verranno indirizzate ai percorsi diagnostico-terapeutici dell’U.O.C. di Cardiologia dell’Ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, per gli opportuni approfondimenti e la gestione specialistica del caso.
In base al tipo di problematica riscontrata durante la visita di primo livello — ad esempio disturbi del ritmo cardiaco, sospette cardiomiopatie, alterazioni valvolari o segni di ischemia — le donne verranno prese in carico attraverso i percorsi dedicati già attivi presso la Cardiologia dell’AUSL Romagna-Forlì, che comprendono i percorsi per le aritmie, per le cardiomiopatie, per le valvulopatie e per la cardiopatia ischemica.

L’obiettivo è assicurare una continuità assistenziale completa e tempestiva, garantendo che ogni paziente possa beneficiare del percorso più appropriato in relazione alla natura e alla gravità della condizione riscontrata.
Questa iniziativa, promossa dall’Associazione Cardiologica Forlivese e rivolta alle donne del territorio, è a titolo completamente gratuito

