(Sesto Potere) – Forlì – 22 agosto 2024 – Si anima il dibattito a Forlì sulla proposta di una cittadina forlivese residente a Villafranca che in questi giorni ha avviato una raccolta firme per chiedere l’abbattimento dei platani che costeggiano la via Lughese, la lunga via che dal quartiere San Benedetto conduce all’abitato di Villafranca.
Molti cittadini si sono detti contrari alla proposta proponendo che gli alberi siano curati e non abbattuti.
E sul tema si registra l’intervento di Marisa Fabbri, (nella foto in alto), esponente di Sinistra Italiana Forlì, che in una nota dichiara: “Ho letto la petizione partita da una mamma che ha visto il figlio protagonista di un incidente stradale, una cittadina che con attenzione mette in luce diverse problematiche delle zone periferiche e nello specifico di Via Lughese , di quella strada alberata, magnificamente alberata si potrebbe dire
e , come lei stessa dice, “una delle ultime rimaste”. In quella strada ci sono i limiti di velocità e mi pare che quasi mai si possono superare i 70 km orari, in molte più tratte si devono rispettare i 50 km orari. Non è accettabile che come dice la signora “c’è un tratto dove gli automobilisti vanno molto forte” e ovviamente sono un pericolo. Devono essere rispettati i limiti di velocità e se ciò non avviene si deve intervenire con maggiore determinazione nei confronti dei trasgressori”.
“Si possono e si devono verificare con più attenzione lo stato degli alberi, la loro sicurezza sugli abitanti della zona ed anche sui cittadini e sulle cittadine che la transitano. Si deve provvedere alla manutenzione del verde dei fossi che spesso purtroppo non permette una adeguata visibilità e si deve fare quanto altro possa garantire la massima sicurezza agli abitanti della lunga strada Lughese, ma convengo con la posizione espressa dai nostri compagni di viaggio in Alleanza Verdi Sinistra sull’affrontare la questione e le varie problematicità espresse nella petizione, per la quale la promotrice chiede la sottoscrizione, con un’ottica diversa e un approccio che tenga conto che dobbiamo aggiungere verde e non privarcene se non vogliamo soffocare sotto le conseguenze di un clima che noi stessi abbiamo fatto diventare incontrollabile nei suoi effetti tragici”: commenta Marisa Fabbri.
“Penso che, nel rispetto delle sensibilità umane rappresentate nella petizione, si debba trovare una giusta ed equa soluzione che non lasci nessuno indietro, neppure l’ambiente. Non c’è nulla di più umano di un ambiente che ci riconsegni vivibilità e pace fra umani e natura”: conclude Marisa Fabbri che ricorda: “C’è un punto di equilibrio fra le esigenze dell’essere umano e la sua “evoluzione”, fra la tecnologia
con nuovi traguardi mai raggiunti anche attraverso l’intelligenza artificiale per la realizzazione di obiettivi impensabili e un ambiente che prima o poi sarà più forte di noi ? Lo è già più forte , ne paghiamo già le conseguenze ed è lui padrone delle nostre vite; non un albero, ma ciò che noi facciamo alla natura, agli alberi”.