(Sesto Potere) – Forlì – 5 novembre 2025 – Con un post nella sua pagina Facebook l’ ex vicesindaco di Forlì ed oggi consigliere comunale della Lega, Daniele Mezzacapo (nella foto), si dedica ad una lunga riflessione sullo stato attuale e il futuro del centro storico cittadino, indicando nella mancanza di decoro e insicurezza i problemi che l’attuale amministrazione – sempre secondo l’esponente del Carroccio – è chiamata a risolvere.
Il suo ensiero ruota attorno a una domanda: “Piazza Saffi è davvero il “salotto” della città?”.
“Quando, da vicesindaco, insieme al gruppo consiliare della Lega lavorammo sul regolamento di polizia urbana, difendemmo una cosa semplice: i gradini e gli spazi pubblici di Piazza Saffi come luoghi di passaggio e di rispetto, non di bivacco. Era un gruppo di consiglieri con la voglia di cambiare la città che scorreva nelle vene e il coraggio nel cuore. Non fu una passeggiata: responsabilità prese a viso aperto, critiche e contestazioni. Ma l’idea era chiara: una piazza ordinata è una piazza di tutti. Oggi assisto — senza astio, ma con franchezza — a un curioso rovesciamento. Quello che l’attuale amministrazione chiama “il salotto della città” è diventato… un salotto senza galateo: ci si siede ovunque e ci si stende ovunque, panchine incluse. Simpaticamente: più che un salotto, pare una lounge con chaise longue improvvisate”: argomenta Daniele Mezzacapo.
E lo stesso consigliere della Lega descrive una situazione da lui vista venerdì in giorno di mercato: “in pieno giorno di mercato, tra portici e bancarelle si alternavano mendicanti, venditori di fiori e menestrelli: scenografia da “Città in stato di abbandono”, non da centro curato e accogliente. A titolo esemplificativo, da giorni — sotto gli occhi di tutti, assessori compresi — in Corso della Repubblica si vedono individui seduti a terra con un brick di Tavernello in mano, che dormono appoggiati alle colonne dei palazzi e delle chiese storiche: un biglietto da visita ingeneroso per Forlì. Non è nostalgia né bandiera. È buon senso civico. Le regole che funzionano si custodiscono e si affinano, non si smontano. Forse quel provvedimento era “troppo a destra” per l’attuale amministrazione?”: si domanda Mezzacapo.
“Non lo so – risponde – . A me sembrava solo di buon senso. So però che ordine e decoro non hanno colore: sono il prerequisito della libertà di tutti. Mi auguro si riapra un confronto serio e concreto. Piazza Saffi merita un salotto con regole di casa: accogliente, sì, ma anche composto. Il bene comune — come ogni casa ben tenuta — chiede rispetto”: è l’appello del consigliere comunale della Lega che – nelle interazioni con i lettori motiva il suo intervento con la: “responsabilità civica” spiegando: “Quando ero vicesindaco ho messo la faccia su regole che hanno reso la piazza più fruibile. Oggi segnalo che quella linea è stata abbandonata e chiedo, serenamente, di riparlarne. Non attacco persone: chiedo che uno spazio di tutti torni ordinato, accogliente e sicuro”.

