(Sesto Potere) – Forlì – 8 settembre 2025 – Il TAAF (Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì), Italia Nostra, Spazi Indecisi e Spazio 2030 desiderano segnalare la presenza, nell’area urbana forlivese, di una delicata realtà naturalistica venutasi a formare all’interno del complesso ex Eridania.
Lo zuccherificio ha cessato l’attività negli anni ’80 del secolo scorso e da allora i fabbricati e le aree contigue sono stati completamente abbandonate. Le zone aperte, in particolare l’area ad ovest a margine delle vie Monte S. Michele e Gorizia, della superficie di circa 3 ettari, sono state invase da una folta boscaglia composta principalmente da vegetazione spontanea di Robinia, Pioppo e Ailanto.
Si è formato un ambiente rinaturalizzato che ha creato le condizioni per una inaspettata, quanto importante nidificazione di Ardeidi (soprattutto airone cinerino, airone guardabuoi, garzette e nitticore) e di altre specie di uccelli.
L’insediamento degli Aironi cinerini ebbe inizio nel 2014 con le successive presenze, nel 2019, delle Garzette e degli Aironi guardabuoi.
Da diversi anni l’area è studiata da numerosi ornitologi, in particolare dal gruppo del museo Ornitologico Foschi di Forlì, che hanno verificato che il bosco non è solamente un luogo sicuro per la riproduzione e la sosta di numerosi uccelli del nostro territorio, ma che l’area (dimenticata per decenni dall’uomo ma non dalla natura) svolge anche la funzione di dormitorio per i numerosi ardeidi presenti nel territorio.
Gli studi e i relativi censimenti dimostrano che la densità di frequentazione giornaliera, nel periodo post riproduttivo di luglio-settembre, oscilla intorno ai mille individui e che l’insediamento della colonia a Forlì rientra in una fase di grande espansione dell’Airone cenerino che interessa, oltre alle congeniali località vallive ravennati, anche alcuni territori collinari del Forlivese mai frequentati in passato.
L’esistenza di garzaie in ambienti urbani o suburbani non è solo presente a Forlì ma è nota anche in altre realtà, in particolare nelle città di Torino, Genova, Pistoia, Novara e Lecco con le quali, la nostra garzaia, sta formando una rete ecologica di importanza europea.
Le associazioni TAAF, Italia Nostra, Spazi Indecisi e Spazio 2030 , pur avendo ripetutamente illustrato all’Amministrazione comunale notizie naturalistiche in merito per far capire l’importanza del luogo, si dicono “preoccupate” dopo aver letto il verbale del comitato di quartiere San Benedetto del 1 luglio 2025 in cui si parla di: “un sopralluogo del servizio veterinario, assieme al servizio verde del Comune, per il cattivo odore prodotto dal guano degli uccelli. Dal verbale risulta che dal Comune è stata effettuata la pulizia dell’area circostante e che l’Ausl ha escluso che la garzaia provochi problemi sanitari alla cittadinanza. Nonostante ciò si legge che l’obiettivo dell’Amministrazione Comunale, per questa zona sarà duplice: pulire l’area dal guano e cercare di disboscare per far sì che gli aironi trovino un ambiente meno favorevole al loro insediamento”.
Le associazioni chiedono dunque come l’Amministrazione ritenga di dover intervenire: “dopo ben 11 anni di convivenza con la garzaia, per una situazione che si presenta solo in alcuni momenti dell’anno quando, dopo giornate molto calde, cade qualche goccia di pioggia. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che durante la campagna saccarifera l’odore persistente dell’Eridania era decisamente superiore a quello del guano e nessuno si lamentava”.
“Comunque, come abbiamo proposto in un incontro con l’assessore Petetta, concordiamo di ripulire l’area una volta all’anno ma con la presenza anche di un ornitologo che sappia dare le giuste informazioni per non creare squilibri nella colonia. L‘alta concentrazione di specie protette dalle vigenti normative in una zona verde, all’interno della città, comporta una risposta immediata per la tutela e la conservazione dell’area che non è solo priorità delle associazioni naturalistiche ma riguarda tutta la città, rappresentando un patrimonio della collettività”: aggiungono il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì e Italia Nostra, Spazi Indecisi e Spazio 2030.
Le associazioni, infine, ricordano all’Amministrazione comunale forlivese che: “Il 29 luglio del 2024 l’Unione Europea ha approvato la Nature Restoration Law, una legge che segna un punto di svolta nel rapporto fra uomo e biodiversità per il ripristino degli ecosistemi” e fanno presente che: “la Provincia e la Regione Emilia Romagna si sono espresse favorevolmente in merito al mantenimento della garzaia, offrendo anche la loro collaborazione. Solo il Comune di Forlì, nonostante i diversi solleciti da parte delle Associazioni, non ha ancora approvato l’istituzione di un’area a riequilibrio ecologico di questa zona”.
Per quanto sopra esposto le Associazioni chiedono all’amministrazione di conoscere gli orientamenti in merito a questa situazione e, in particolare, se ci sia la volontà di procedere all’istituzione di un’area di riequilibrio ecologico nella porzione boschiva a nord ovest dell’ex Eridania.