(Sesto Potere) – Forlì – 27 febbraio 2025 – 2Ripetutamente il Gruppo consiliare del Pd ha sollecitato la Giunta ad intervenire sulle problematiche di sicurezza sollevate dai cittadini in varie zone di Forlì. In risposta sono arrivate solo dichiarazioni vaghe, spesso non corrispondenti a impegni concreti. Ad una interrogazione del nostro gruppo, l’Assessore Bartolini ha confermato che l’Amministrazione sta lavorando all’introduzione di un sistema di accessi “vigilati” alla Residenza comunale, con agenti della Polizia Locale impiegati per verificare l’esistenza o meno di un appuntamento. Una proposta del genere restituisce l’immagine di un Comune “blindato”, e rappresenta uno spreco della professionalità e della formazione degli agenti della Polizia Locale, una ventina dei quali -su turni da 6 ore per cinque giorni la settimana- verrebbero distolti dalle proprie mansioni operative”: lo afferma in una nota il gruppo consiliare PD di Forlì.
“L’organico è infatti composto da 116 agenti, donne e uomini che espletano diverse funzioni amministrative, contabili, di antinfortunistica, polizia commerciale, edilizia e servizi specialistici, oltre ai servizi di sicurezza in strada. Si tratta di un numero insufficiente rispetto alla pianta organica prevista dalle normative regionali, che per una città come Forlì dovrebbe essere superiore ai 140 agenti. Nonostante sia in carica da sei anni l’Amministrazione non ha fatto nessun passo avanti per rispondere a questo problema, che limita gravemente le possibilità operative del Corpo. Recentemente lo stesso Comandante ha annunciato che “forse” nel giro di un anno si riusciranno a fare 5 assunzioni, un numero nemmeno sufficiente a coprire il turnover per i pensionamenti (7-8 previsti entro il 2026)”: aggiunge il gruppo consiliare PD Forlì che, alla luce di ciò, ritiene che l’Assessore avrebbe compiuto “una mistificazione inaccettabile nello scaricare le responsabilità della situazione sugli agenti, affermando che 35 di questi usufruirebbero di certificati medici. In realtà in servizio sono tutte e 116 le unità del Corpo, compreso l’agente che ci risulta distaccato con mansioni “civili” presso la segreteria dello stesso Bartolini e che non è stato sostituito nell’incarico precedente”.
“Inoltre, come tutti i cittadini sanno, in ogni ambiente lavorativo ci sono lavoratori che, su certificazione medica, hanno alcune limitazioni di impiego; nel caso della Polizia locale tali limitazioni spesso derivano da cause di servizio. Fra gli agenti che usufruiscono di qualche certificazione in realtà ci risulta siano ben pochi quelli che effettivamente non svolgono servizi sul territorio: diversi di essi, pur non potendo essere utilizzati nel contrasto alla criminalità, sono impegnati per esempio nei servizi di attraversamenti sicuri all’entrata e uscita delle scuole. Invece di scaricare le proprie responsabilità sugli agenti, l’Assessore potrebbe semmai provare a capire, in accordo con i lavoratori interessati e le organizzazioni sindacali, se è possibile attivare forme di ricollocamento interno a mansioni più adeguate alla loro condizione fisica, perlomeno per i casi più gravi”: continua ancora il gruppo consiliare PD Forlì.
Secondo i consiglieri Dem: “L’Assessore Bartolini e il Sindaco Zattini dovrebbero comprendere che se davvero si vuole rendere Forlì più sicura non bastano gli slogan, ma servono investimenti adeguati. Con risorse adeguate si potrebbero finalmente bandire concorsi per assumere il personale necessario, intervenire per rispondere alle carenze di sedi e attrezzature, e valorizzare al meglio le donne e gli uomini della Polizia locale, con la loro professionalità e dedizione ai cittadini”: conclude il gruppo consiliare PD Forlì.