(Sesto Potere) – Cesena – 23 dicembre 2023 – Il Consiglio comunale di Forlì ha approvato a maggioranza il bilancio di previsione 2024.
Il commento affidato ad una nota del gruppo consiliare Forlì e co. è che: “Per l’ennesimo anno consecutivo è stato approvato un documento senza attinenza con la realtà, un libro dei sogni intessuto di annunci roboanti che, come gli altri anni, spariranno al momento del consuntivo di quanto realizzato. Simbolo di questo carattere fantasioso è la previsione per il 2024 di 83 milioni di euro per gli investimenti in conto capitale, quando nell’insieme di tutte le annate dal 2019 al 2022 la spesa complessiva dell’ente per gli investimenti non ha superato i 75 milioni. Previsioni come questa sono chiaramente del tutto fuori scala anche solo rispetto alla mera capacità di progettazione e spesa del Comune, anche in termini di risorse umane. Lo stesso discorso vale per l’accensione dei mutui, necessari per finanziare i lavori e rilanciare la crescita: la Giunta prevede di accendere nel 2024 mutui per 14 milioni di euro, una cifra a cui non si arriva neppure mettendo insieme tutti i mutui accesi in 4 annate 2019-22. In sostanza la povertà di idee e la debolezza nella programmazione e realizzazione delle opere da parte della Giunta è tale che a Forlì viene a mancare la stessa “benzina” necessaria per qualsiasi politica di sviluppo territoriale”.
“La difficoltà di spesa e di realizzazione delle opere, un vero e proprio marchio di fabbrica dei cinque anni di Zattini, del resto preoccupa sempre più perché mette a rischio i fondi ottenuti tramite il Pnrr. Da tempo abbiamo messo in guardia la Giunta sulla necessità di una programmazione molto accurata delle priorità da assegnare alla struttura comunale, che ha un suo limite anche solo in termini di risorse umane, rispetto a questi interventi, ma invano. Il risultato è che, a due anni dalla scadenza entro cui tutti i lavori finanziati a Pnrr devono essere conclusi, i cantieri sono in ritardo strutturale e a volte fermi (vedi la voce Merenda), e ciò fa correre il rischio gravissimo di perdere tali finanziamenti”: aggiunge il gruppo consiliare Forlì e co..
“Per quanto riguarda la spesa corrente, segnaliamo – aggiungono Giorgio Calderoni e Federico Morgagni – che c’è uno squilibrio di 3 milioni di euro fra entrate e uscite che la Giunta propone di coprire con i proventi degli oneri di urbanizzazione, sottratti alla loro naturale destinazione per spese per investimenti e ristrutturazioni. Nonostante lo sbilancio fra entrate e spese correnti, inoltre, il bilancio spicca per la poca attenzione al tema dell’alluvione e non contiene alcuna misura per supportare le vittime del fango, rafforzare il sistema della protezione civile, migliorare le reti di protezione sociale. Addirittura, nonostante le vanterie spese a piene mani negli anni, si constata una riduzione delle risorse destinate al capitolo del welfare (Politiche sociali, famiglie, anziani e servizi socio sanitari, casa), che e’ calata di oltre un milione e mezzo rispetto al rendiconto 2022, ritornando di fatto ai valori di 5 anni fa. Peccato che nel frattempo siano intervenuti COVID, guerra e inflazione, alluvione, fenomeni che hanno aumentato la fascia della fragilità e la platea del bisogno, come censito anche dalla Caritas locale. Dunque questo dato nasconde una preoccupante riduzione dei fondi disponibili, con conseguente rischio di un peggioramento della qualità e capillarità dei servizi.”
“Eppure, come abbiamo visto anche in questo anno di alluvione, quando si tratta di iniziative di propaganda, buone per la campagna elettorale, alla Giunta le risorse non mancano mai: dai 700.000 euro per le luci di Natale, ai 50.000 euro per i maritozzi, ai 30.000 euro per il rendiconto di mandato, ai 170.000 euro per rimuovere la pensilina dalla Piazza e, ultimamente, alla previsione di una spesa da 200.000 euro per il maxischermo allo stadio Morgagni. In poche settimane oltre un milione di euro impiegato per scelte futili e di pura immagine: questo è il vero lascito di Zattini a Forlì dopo 5 anni. Zeppo di promesse e povero di fatti, forte negli annunci e debole nelle realizzazioni: questa è la cifra del bilancio di previsione e dei 5 anni di governo dell’Amministrazione Zattini, vecchia nelle idee, priva di visione per il futuro della città e incapace di definire qualunque priorità strategica. Un’Amministrazione la cui debolezza e confusione, purtroppo, è venuta alla luce in maniera drammatica di fronte alla grande prova dell’alluvione, con tanti cittadini che ancora dopo mesi sono di fatto abbandonati dal loro stesso comune”: è la critica del gruppo consiliare Forlì e co..
“Il prezzo di questo fallimento è del resto sotto gli occhi dei forlivesi ogni giorno quando attraversano il centro storico. Le vetrine continuano a chiudere, la piazza è deserta, i residenti calano invece che aumentare, le strade sono sempre più sporche, la città e l’università sono sempre più corpi estranei, i turisti scappano subito dopo aver visitato le grandi mostre in San Domenico. Intanto, a dispetto dei quotidiani annunci, i grandi contenitori culturali sono sempre più sottoutilizzati, nella stasi di progetti di recupero i cui tempi di conclusione restano indefiniti (vedi Merenda, Albertini, San Domenico)”: la conclusione del gruppo consiliare Forlì e co. che ritiene “indispensabile mettere in campo un’alternativa che dia alla città di Forlì un governo aperto al futuro, capace di dialogare con i cittadini, di fare alcune scelte chiare e nette su temi strategici come la messa in sicurezza del territorio, una nuova pianificazione urbanistica e commerciale improntata al risparmio nel consumo di suolo, rafforzamento e innovazione della rete dei servizi sociali e sanitari, rilancio del centro storico come luogo identitario della città”. La proposta politica è: “Serve un campo largo di forze politiche, sociali e civili, per dare alla città la possibilità di rilancio che merita”.