(Sesto Potere) – Forlì – 11 aprile 2025 – Firmata oggi nella sala della giunta della Provincia di Forlì-Cesena il protocollo di intesa tra i due Comuni di Forlì e Cesena relativamente alla candidatura del territorio a Capitale italiana della cultura 2028.
Cerimonia formalizzata di fronte ai mass media dai due sindaci di Forlì e Cesena, Gian Luca Zattini, ed Enzo Lattuca, ed alla presenza degli Assessori alla Cultura delle due amministrazioni comunali Vincenzo Bongiorno e Camillo Acerbi.
Con loro anche i rispettivi staff amministrativi e dirigenti del settore Cultura, i segretari comunali e i due responsabili Uffici Stampa.
Ha partecipato anche l’avvocato Luca Uguccioni, segretario e Direttore generale del Comune di Forlì.

Era presente in Provincia anche Carlo Battistini presidente della Camera di Commercio della Romagna, l’ente che era presente nel Comitato promotore che partecipava al progetto di Rimini capitale italiana della Cultura 2025.
“Oggi abbiamo sottoscritto il protocollo per la presentazione di una candidatura unitaria, convinti di aver già raggiunto un primo importante risultato: unire le forze tra Cesena e Forlì e lavorare insieme come territorio su questo importante progetto”: ha commentato il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, esprimendo un concetto espresso anche dal sindaco di Forlì Zattini che ha riconosciuto: “Non si era mai visto un connubio così stretto tra i due territori” per poi aggiungere: “Non è una candidatura di patrimonio monumentale, è una candidatura di territorio”
Tecnicamente, la manifestazione di interesse sarà inviata (entro i termini del 3 luglio 2025) al Ministero della Cultura dal sindaco di Forlì, ma a nome dell’intero territorio provinciale e con l’impegno di dividere equamente le spese che si dovranno sostenere al 50% tra Forlì e Cesena.
I due Comuni saranno tenuti a inviare il dossier di candidatura, comprensivo di titolo, progetto culturale, organo responsabile del progetto, valutazione di sostenibilità economico-finanziaria e obiettivi perseguiti, con i relativi indicatori, entro il prossimo 25 settembre 2025.
Secondo le indicazioni ministeriali, tutte le candidature saranno valutate da una Giuria (composta da 7 esperti indipendenti del mondo della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica) che esaminerà i progetti pervenuti per poi selezionare tra questi le dieci città finaliste entro il 18 dicembre 2025.

Le città finaliste saranno successivamente invitate ad audizioni pubbliche, che si svolgeranno entro il 12 marzo 2026.
Entro il 27 marzo 2026, la Giuria proporrà al Ministro della Cultura la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di Capitale italiana della Cultura 2028, che godrà di un contributo di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier.
La candidatura unitaria tra Comune tra Cesena e Forlì, con l’impegno dei due capoluogo a cooperare in maniera coordinata, tiene in considerazione il fatto che le offerte culturali delle due città co-capoluogo di provincia sono complementari: Cesena ospita la preziosa Biblioteca Malatestiana, unico luogo in Italia a essere stato inserito nel Registro Unesco della Memoria del Mondo, e Forlì le grandi mostre d’arte al San Domenico, ed entrambe concorrono all’idea di portare beneficio a tutto il territorio, inteso come doppio comprensorio del 30 comuni (15 più 15).
Sia Lattuca che Zattini sono ottimisti sul fatto che si possa trovare nel percorso avviato il sostegno della Regione che nell’attuale giunta vede la presenza dell’assessora alla Cultura Gessica Allegni e dello stesso governatore Michele de Pascale due amministratori romagnoli al massimo livello nell’ente.
E a breve su questo tema si svolgerà un incontro in Regione.
Buone aspettative anche per il fatto, in un’ottica di gioco di squadra, che in regione c’è anche Michele Guerra, sindaco di Parma, come delegato Anci a Cultura, musei, valorizzazione beni storici e siti Unesco.
“Nell’auspicio che, espressa la candidatura unitaria di Forlì-Cesena, non vi sia nel frattempo un “proliferare di altre candidature” provenienti dall’Emilia-Romagna”: specifica Lattuca che auspica semmai un coinvolgimento nel progetto – lo aveva fatto il 7 aprile nel corso degli Stati generali della cultura anche il sindaco di Forlì, Zattini – della città di Faenza.

I due assessori comunali alla Cultura Vincenzo Bongiorno e Camillo Acerb – ed anche i sindaci Zattini e Lattuca – hanno evidenziato in premessa come non fosse stato congeniale, semmai “grottesco, assurdo e controproducente”, promuovere più candidature espressione del stesso territorio. Ed entrambi si sono subito attivati per sostenere l’ipotesi unitaria.
All’atto pratico, ha spiegato l’avvocato Luca Uguccioni, per organizzare la candidatura si dovranno costituire un: Comitato promotore, un Comitato scientifico, avrà un ruolo il presidente del Comitato tecnico-scientifico, e una Struttura tecnica di supporto.
Il Comitato promotore dovrà elaborare gli indirizzi generali, le linee metodologiche e la strategia comunicativa di fondo.
Il Comitato tecnico-scientifico provvederà a indicare il programma di eventi e attività.
La Struttura tecnica infine firnirà il supporto amministrativo al Comitato promotore e del Comitato scientifico.
Si dovrà coinvolgere il mondo delle imprese private del territorio, anche con iniziative di crowdfunding.


